Gli opinionisti scettici sul green pass in estasi per l’articolo di The Spectator che lo definisce «inutile tirannia»

L'antico settimanale inglese entra a gamba tesa contro la misura italiana, ma non è sorprendente per un punto di vista estremamente conservatore

21/02/2022 di Gianmichele Laino

Bisognerà pur mettersi d’accordo. Nel momento in cui una certa parte di stampa straniera (a partire, ad esempio dal Financial Times), incoronava le misure intraprese dal governo italiano per uscire dalla crisi del coronavirus (risale al mese di agosto un articolo dai toni trionfalistici su Mario Draghi), ecco che i commentatori di estrema destra e tutti coloro che strizzavano l’occhio ad anti-green pass e a no-vax si affrettavano a dire che quel punto di vista era completamente scollato dalla realtà. Oggi, invece, sono gli stessi commentatori a esaltarsi per l’articolo della rivista The Spectator (la cui longevità viene presentata come garanzia di affidabilità) molto critico nei confronti del green pass italiano, definito un esercizio inutile di tirannia. O meglio, per utilizzare le parole inglesi The Pointless Tyranny of Italy’s Covid Pass.

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The Spectator sul green pass e l’esaltazione dei commentatori critici per la gestione della pandemia

Alcune considerazioni prima di leggere con eccessivo entusiasmo questa critica al green pass (il cui passaggio più significativo recita: «Acclamato come un enorme successo, con fervore religioso dal governo di unità nazionale italiano, guidato dal premier non eletto ed ex banchiere centrale dell’UE, Mario Draghi, “Il Green Pass” non è stato in realtà altro che un esercizio di inutile tirannia»), occorre sempre contestualizzare lo scritto. The Spectator, nonostante la sua antica storia, è sempre stato considerato una pubblicazione di stampo conservatore e, nel recente periodo, si è sempre battuto per una revisione delle misure di contenimento della pandemia (anche in Gran Bretagna).

La firma dell’articolo, inoltre, ci dovrebbe dare qualche indizio in più. Si tratta del corrispondente Nicholas Farrell che – trasferitosi in Emilia-Romagna – non ha mai risparmiato critiche feroci all’Italia, anche in passato e sotto precedenti governi. Realizzò una famosa intervista a Silvio Berlusconi, enfatizzando la sua risposta sugli aspetti più benevoli dell’operato di Benito Mussolini. E – sempre a proposito di Mussolini – Nicholas Farrell ha realizzato una sua biografia piuttosto revisionista (Mussolini: A New Life) che presenta il dittatore italiano come un uomo dal carisma importante, la cui politica venne animata dalla più classica delle riletture del pensiero critico di Niccolò Machiavelli.

Il fatto che parli di tirannia a proposito del green pass, dunque, suona quantomeno dissonante. Insomma, è legittimo riportare l’articolo di The Spectator, ma è sempre bene contestualizzarlo. Anche se forse, in questa Italia dove il revisionismo è all’ordine del giorno, questa operazione gioverà poco.

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