Anche il Tg1 ha dato spazio a Di Maio che dice che la colpa della lettera UE è del Pd

Ovviamente, il servizio d’apertura del Tg1 di ieri riguardava la lettera di Bruxelles con la quale si giustificava un’eventuale procedura d’infrazione per il debito pubblico eccessivo ai danni dell’Italia. La testata principale della rete ammiraglia, diretta da Giuseppe Carboni, ha dato la notizia, ha approfondito con un’intervista al ministro dell’Economia Giovanni Tria e ha dato spazio alle reazioni dei partiti di maggioranza e opposizione.

Il Tg1 dà spazio alla falsa informazione di Di Maio sulla colpa del Pd

Nella fattispecie, ha dedicato un servizio alla Lega e un altro al Movimento 5 Stelle. In quest’ultimo, a firma di Andrea Bovio, si è dato spazio e risalto alla dichiarazione di Luigi Di Maio in base alla quale la colpa della lettera di Bruxelles sarebbe del Partito Democratico e del debito pubblico accumulato nel 2017. Il servizio del Tg1 mette bene in mostra il post Facebook nel quale il leader del Movimento 5 Stelle ha fatto questa affermazione, evidenziando in grafica anche il passaggio sul Partito Democratico.

Tuttavia, la dichiarazione è stata riportata così com’è, senza un’analisi critica. La lettera di Bruxelles, infatti, riguarda le infrazioni sul debito commesse dal 2018 e le previsioni di infrazione sui due successivi bilanci. Inoltre, mette in evidenza – utilizzando delle frasi circoscritte e ben specifiche – la scarsa efficacia di reddito di cittadinanza e di quota 100, due misure bandiera del governo formato da Lega e Movimento 5 Stelle.

Il Tg1 dovrebbe contestualizzare le dichiarazioni di Di Maio

In più, la Commissione Europea evidenzia come, nella seconda parte del 2018, ci sia stata un’impennata dello spread che ha colpito soprattutto i risparmiatori italiani. Insomma, sono tutti riferimenti cronologici ben specifici e relativi al periodo di governo della Lega e del Movimento 5 Stelle.

Un’affermazione come quella di Di Maio, che dà la colpa al Partito Democratico, deve essere senz’altro riportata nell’ambito di un servizio che dà conto della risposta alla lettera di Bruxelles da parte del vicepremier, ma andrebbe contestualizzata e spiegata, non lasciandola nuda e cruda: in questo modo non si fa altro che alimentare la propaganda del leader del Movimento 5 Stelle che, in questo caso, non corrisponde alla realtà dei fatti.

FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI

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