Ritardi e minacce, Maricopa County al centro delle polemiche

La contea decisiva per assegnare l'Arizona in ritardo a causa delle proteste dei sostenitori del presidente

06/11/2020 di Redazione

Le tensioni in Maricopa County rischiano di ritardare ulteriormente un’elezione presidenziale che sembra davvero infinita. La contea più popolosa dell’Arizona è infatti decisiva per l’assegnazione dello Stato, mai così conteso come quest’anno, e decisivo per consentire a Trump di continuare a sperare di poter restare alla Casa Bianca.

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Le tensioni in Maricopa County e la rabbia del segretario di Stato dell’Arizona

A scatenare le tensioni in Maricopa County sono state principalmente i manifestanti pro Trump, alcuni dei quali armati, che mercoledì sera hanno costretto gli scrutatori a bloccare il conteggio a causa delle loro proteste legate alla teoria cospirazionista dello SharpieGate. Un atto duramente condannato dal Segretario di Stato dell’Arizona, Katie Hobbs, che ha accusato i manifestanti di  rallentare il conteggio dei voti smontando in maniera netta le tesi complottiste dei manifestanti, rilanciate dai sostenitori del presidente sui social media.

A scatenare la protesta era stato soprattutto la scelta di alcuni media, Fox News primo tra tutti, di assegnare l’Arizona a Biden. Un risultato che, se confermato, sarebbe un colpo quasi letale per le speranza di conferma del presidente, che infatti la sera delle elezioni avrebbe obbligato i suoi a chiamare Fox per chiedere di ritirare la decisione, intimando a tutti gli altri network di non fare altrettanto. Una scelta, quella di assegnare l’Arizona a Biden, che ha diviso i media americani, e ha ragione visto che nel corso degli ultimi due giorni Trump sta recuperando voti e diminuendo costantemente il suo distacco e potrebbe davvero conquistare lo Stato e gli 11 delegati che questo assegna.

Le conseguenze delle tensioni in Maricopa County

Oltre a rallentare il conteggio dei voti, le tensioni in Maricopa County hanno anche costretto i funzionari dell’ufficio elettorale a organizzare una sorta di “gabbia” per contenere i sostenitori che Trump che vogliono manifestare fuori dall’edificio, senza però mettere a rischio la sicurezza degli scrutatori, che mercoledì sera hanno dovuto essere scortati fuori dall’edificio e oltre il gruppo di manifestanti.

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