La trovata del Comune di Roma: telecamere con riconoscimento facciale in metro
In occasione del Giubileo 2025, l'assessore Patanè ha spiegato quali saranno le iniziative in ambito AI che riguarderanno i sistemi di video-sorveglianza della Capitale
09/05/2024 di Gianmichele Laino
Oggi è sempre più facile dire “riconoscimento biometrico”. Del resto, le moderne tecnologie basate sull’intelligenza artificiale hanno permesso a questo strumento di diventare familiare per la maggior parte degli utenti digitali. Oggi si può accedere a un’area riservata del proprio smartphone attraverso il riconoscimento biometrico, così come è possibile effettuare dei pagamenti digitali. Tuttavia, ci sono dei confini che – una moratoria nazionale prima e l’approvazione definitiva dell’AI Act poi (a livello comunitario) – il riconoscimento biometrico, in Italia, non può superare. Ad esempio, quelli che riguardano l’utilizzo delle telecamere AI per la schedatura dei cittadini. Eppure, nonostante alcuni precedenti abbiano mostrato come possa essere complicato ottenere le autorizzazioni per la loro installazione, il comune di Roma ha scelto di effettuare un investimento importante per predisporre un sistema di videosorveglianza nei luoghi pubblici basato sull’AI in concomitanza con il Giubileo 2025.
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Telecamere AI a Roma, la scelta comunicata dall’assessore Patanè
L’assessore alla mobilità Eugenio Patanè ha spiegato come all’interno di due lotti dal valore complessivo di 93 milioni di euro che contribuirà ad aumentare la sorveglianza all’interno delle metropolitane e ai servizi ferroviari urbani ci sarà spazio anche per l’acquisto di telecamere dotate di riconoscimento biometrico per l’identificazione dei cittadini. Implementate dal 5G, le telecamere posizionate all’interno delle metropolitane saranno collegate con i commissariati di polizia favorendo, a partire dal riconoscimento biometrico, l’identificazione di eventuali responsabili di comportamenti non leciti.
Si può parlare, sulla base di questo utilizzo, di sorveglianza basata sull’intelligenza artificiale? In effetti, si tratta di un tema delicato, che in Italia è stato affrontato più volte. Una moratoria nella scorsa legislatura, firmata dal deputato Pd Filippo Sensi, aveva impedito che il riconoscimento biometrico fosse utilizzato per il lavoro delle forze dell’ordine. Questa moratoria, come vedremo in un altro articolo del nostro monografico di oggi, è stata prolungata fino al 31 dicembre 2025, quando – cioè – il Giubileo 2025 sarà concluso e il lavoro delle telecamere, in teoria, dovrebbe già essere a pieno regime. Non solo la moratoria: l’AI Act ha parlato esplicitamente dell’utilizzo delle telecamere a riconoscimento biometrico in contesti pubblici e si è scelto di procedere vietando l’utilizzo del riconoscimento facciale nell’ambito della sorveglianza da parte delle forze dell’ordine salvo in tre casi specifici. I casi specifici possono essere riassunti nell’evidente minaccia di un attacco terroristico, nella ricerca di vittime e nelle indagini per reati gravi (omicidi, sequestri o violenza sessuale).
Come si concilia la scelta del comune di Roma con gli aspetti che sono stati evidenziati fino a questo momento a livello legislativo?