Meta pensa di migliorare la moderazione costruendo un supercomputer basato sull’AI

L'intelligenza artificiale potenziata da nuovi software sarà utile, secondo la compagnia di Zuckerberg, a implementare le policies sulla moderazione dei contenuti

25/01/2022 di Redazione

Un supercomputer per una supermoderazione. Lo sviluppo di un software che potenzia ancora di più l’intelligenza artificiale e l’implementazione di questo su una macchina estremamente potente: è questo il progetto con cui Meta sta pensando di affrontare le sfide del futuro – soprattutto quelle che passeranno dal metaverso – che necessiteranno una maggiore attenzione nella moderazione dei contenuti postati sulle piattaforme di proprietà. Il progetto del supercomputer è stato svelato alla CNN da Shubho Sengupta, che sta curando da vicino le fasi di ricerca per lo sviluppo del software.

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Supercomputer di Meta per una moderazione potenziata dall’AI

Il computer in questione si chiama AI Research SuperCluster ed è in lavorazione ormai da due anni: l’esigenza di avere una moderazione più completa, che possa prevedere anche l’inserimento di alcune parole/video/immagini in un contesto appropriato (che magari può giustificare una espressione, una foto, una clip, senza per questo passare come offensiva), che possa superare i classici schemi all’interno dei quali fino a questo momento sono state imprigionate le macchine che hanno aiutato le piattaforme social a monitorare i contenuti pubblicati dagli utenti, ha fatto in modo di portare allo sviluppo di un sistema complesso di moderazione, basato su una intelligenza artificiale che va “educata” in maniera più approfondita rispetto a quanto fatto fino a questo momento.

In base ai dati condivisi dai propri ricercatori, l’AI Research SuperCluster sarà uno dei computer più potenti al mondo, con 6.080 GPU suddivise su 760 nodi di processori interconnessi. Il tema su cui questo supercomputer si dovrà confrontare è quello di adeguare la sua attività di moderazione in maniera standard per tutte le lingue del mondo, utilizzando in questo modo dei sistemi di traduzione simultanea praticamente perfetti. Uno dei grandi gap che Meta ha dovuto affrontare in questi ultimi anni, infatti, è stato quello linguistico: molti Paesi asiatici, ad esempio, hanno denunciato problemi con la moderazione, dovuti a errate interpretazioni della lingua utilizzata per le comunicazioni.

L’obiettivo è quello di inserire all’interno del supercomputer parametri di moderazione nell’ordine del trilione. Soltanto così, sostengono dall’azienda, la moderazione potrà essere sostenibile in quel contesto su cui la società di Menlo Park ha puntato decisamente, a partire dalla seconda metà dello scorso anno: per un metaverso ci vuole una metamoderazione, che solo un supercomputer può garantire.

Foto IPP/Capital Pictures – Washington

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