La Francia vieta ufficialmente i termini di gioco in inglese come “streamer” e “cloud gaming”
I termini prescelti per la sostituzione saranno joueur-animateur en direct e jeu video en nuage
01/06/2022 di Redazione
Non vi lasciate scappare la parola streamer o cloud gaming quando oltrepassate la frontiera a Ventimiglia. Scherzi a parte, l’estrema attenzione e cura che la Francia ha da sempre dimostrato nei confronti della sua lingua madre investe letteralmente il mondo del web. Così, strumenti che in tutti i Paesi vengono riconosciuti universalmente con termini appartenenti alla lingua inglese, in Francia avranno un proprio lemma sul dizionario. Effetto, stando agli osservatori, del periodo elettorale che ha attraversato l’Esagono per la corsa all’Eliseo e che sta continuando anche in questi giorni di campagna elettorale per l’elezione di altri organi istituzionali. Il modo giusto, che comparirà, da questo momento in poi, su tutti i documenti ufficiali per indicare il concetto di streamer e di cloud gaming (in questa categoria ci sono anche gli eSports per esempio) sarà rappresentato dai termini joueur-animateur en direct e jeu video en nuage.
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Streamer in francese, la scelta linguistica su termini tecnici
Il Ministero della Cultura francese si è detto preoccupato per il fatto che alcuni termini inglesi del settore possano in qualche modo rappresentare un limite alla comprensione da parte degli utenti. Le modifiche alla terminologia utilizzata pubblicamente (ad esempio nei documenti ufficiali) sono state pubblicate nella Gazzetta ufficiale del governo, diventando dunque vincolanti per i funzionari che se ne dovranno occupare nelle comunicazioni rilevanti e tecniche.
Una battaglia che parte da lontano. La Francia è l’unico Paese, ad esempio, ad avere un sostituto efficace e in uso della parola computer (che i transalpini chiamano ordinateur), ma sta pagando scotto alla terminologia inglese dell’informatica. Ultimamente, il tentativo di introdurre nella lingua d’uso dei termini alternativi per indicare strumenti collegati al web o alle nuove tecnologie digitali sta incontrando un’accoglienza sempre più tiepida. Chissà se questo provvedimento, ormai in Gazzetta Ufficiale, si estenderà dal gergo burocratico anche a quello del lessico quotidiano.
foto IPP/pressesports – Parigi