Martedì sarà il giorno di Strategia Cloud Italia, Colao: «Ci sarà un ruolo per tutti»

Il ministro ha anticipato alcune delle caratteristiche che avrà il grande cloud della Pubblica Amministrazione in Italia e ha aggiornato le tempistiche di realizzazione

05/09/2021 di Gianmichele Laino

Sono giorni importantissimi per l’infrastruttura cloud della Pubblica Amministrazione in Italia. Il ministro dell’Innovazione Tecnologica Vittorio Colao, nel suo intervento al Forum Ambrosetti, ha ribadito che martedì 7 settembre ci sarà l’evento di presentazione Strategia Cloud Italia, nel corso del quale si daranno ulteriori dettagli su uno dei primi progetti che verranno finanziati con i fondi del Pnnr e che contribuirà a dare una svolta decisiva all’organizzazione frammentata del percorso di digitalizzazione della pubblica amministrazione in Italia.

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Strategia Cloud Italia, gli elementi in più forniti da Colao

Nel frattempo, il ministro ha dato qualche dettaglio in più relativo al bando di gara che è ormai prossimo a vedere la luce. Secondo il ministro Vittorio Colao, il cloud della Pubblica Amministrazione non sarà una scatola chiusa, per il cui accesso sarà necessaria una chiave in possesso di un unico soggetto. «Ci sarà un ruolo per tutti – ha detto Colao -, grazie alle policy di classificazione per i data center, alle regole di cloud first per la Pa e alle regole stabilite dall’agenzia sulla cybersicurezza».

Sono parole che sembrano rivolte ai diretti interessati nella partita. Una partita che, come vi abbiamo anticipato anche nel corso di questa intervista ad Antonio Baldassarra, CEO di Seeweb (azienda che guida il consorzio Italia Cloud, che parteciperà al bando riguardante l’infrastruttura), vede diverse alleanze tra tutti gli attori coinvolti. Le ultime notizie parlano di Tim, Leonardo, Cdp e Sogei pronte a rafforzare un consorzio che veda la collaborazione dei partner tecnici Google (per Tim) e Microsoft (per Leonardo). Oltre al Consorzio Italia Cloud – di cui vi abbiamo parlato – anche Almaviva e Aruba proveranno a dire la loro.

Qualche anticipazione in più

Ma al di là del giochino della griglia di partenza, ci sono delle notizie più interessanti – ancorché provvisorie e molto generiche – da prendere in considerazione su quello che sarà il cloud della Pubblica Amministrazione. Sembra che il governo ritenga inevitabile che ci possa essere il coinvolgimento di un’azienda OTT straniera nell’impianto dell’infrastruttura. E, a quel punto, come si concilia questo aspetto con la sovranità dei dati italiani? A questo proposito, nel bando potrebbero essere inserite alcune soluzioni: la doppia cifratura dei dati (i consorzi che si avvarranno di un partner americano, potrebbero avere due chiavi di cifrature, una per sé e una per i loro partner strategici) e la licenza esclusiva sulle tecnologie cloud concesse dai partner tecnologici americani ai gestori dell’infrastruttura italiani.

Oltre a queste soluzioni, Colao ha dato indicazione sulle tempistiche. Se si è detto ottimista sulla chiusura delle consultazioni entro l’estate (propedeutica alla stesura del bando), ha anche affermato che il grande piano di rilancio dei dati della pubblica amministrazione prevede il suo orizzonte nel 2022, con una piccola anticipazione (per i dati di alcuni ministeri che potranno essere intercambiabili) alla fine del 2021. Ma stiamo parlando, in questo caso, del livello più alto della pubblica amministrazione coinvolta nel progetto cloud. Sicuramente, dopo martedì, si avrà qualche indicazione in più.

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