Storie di sirene: qualcuno crede che esistano…

15/07/2014 di John B

La mitologia, i racconti popolari, le credenze religiose e le fiabe ci hanno tramandato numerosissime figure e personaggi leggendari, talvolta così verosimili da confondere fantasia e realtà al punto da innescare vivaci dibattiti sulla loro reale esistenza (pensiamo a Robin Hood, a Omero, a Gesù Cristo, giusto per inquadrare la tipologia) altre volte così palesemente impossibili rispetto al nostro senso comune da non lasciare alcuno spiraglio di credibilità. C’è qualcuno che possa credere seriamente che Babbo Natale esista o che Pinocchio sia esistito? Tuttavia quando si parla di credulità popolare tutto è possibile, specialmente se entrano in gioco truffatori pronti ad alimentarla e a sfruttarla per intascare un po’ di quattrini e produttori di servizi giornalistici e pseudo documentari che hanno l’unico fine di attirare il maggior numero di lettori e spettatori. Purtroppo negli ultimi anni, accanto a programmi televisivi ben noti per la loro tendenza a proporre al pubblico vera e propria spazzatura mediatica, si sono posizionati anche programmi e canali tradizionalmente apprezzati per la loro qualità in termini di divulgazione storica e scientifica, come Discovery Channel. Il risultato di questa caduta di stile è che oggi si parla sempre più frequentemente della possibile esistenza delle “sirene”, figura creata dalla mitologia greca e rappresentata come un ibrido fra donna e pesce, capace di ammaliare i marinai con la propria bellezza e il proprio canto e di trascinarli a morte certa.

Foto: Rischgitz/Getty Images
Foto: Rischgitz/Getty Images

IL SERVIZIO DI DISCOVERY CHANNEL – Il servizio di Discovery Channel – Animal Planet dedicato all’argomento si intitola “Sirene: il mistero svelato” e si basa sulla testimonianza, condita di racconti, immagini e filmati, di due “scienziati”, il dr. Paul Robertson, biologo del NOOA e il geologo marino dr. Torsten Schmidt. I due sostengono di aver trovato le prove dell’esistenza delle sirene, di aver recuperato il corpo di una di esse e persino un manufatto (una specie di lancia ricavata dall’aculeo di un animale acquatico) che indicherebbe l’intelligenza della creatura che lo avrebbe utilizzato per andare a caccia di pesci e nutrirsi. Purtroppo, secondo il racconto, a un certo punto gli agenti del Governo americano avrebbero fatto irruzione nel loro laboratorio appropriandosi di tutto il materiale oggetto di studio. A sostegno di quest’ultima circostanza, si fa notare che i siti Web in cui Robertson e Schmidt illustravano i risultati delle loro ricerche, sono stati oscurati.  A dire il vero, non è la prima volta che qualcuno sostiene l’esistenza delle sirene. Nel 1842 l’American Museum di New York espose il corpo di una sirena  asseritamente rinvenuto da alcuni marinai giapponesi vent’anni prima. L’evento ebbe grande scalpore e attirò numerosi visitatori (paganti) e quando iniziarono a saltar fuori le prime avvisaglie che la sirena (in effetti una specie di scimmia per metà pesce) era solo un manufatto posticcio, un provvidenziale incendio la diistrusse togliendo dall’imbarazzo i proprietari del museo. Successivamente si è accertato che la Sirena di Fiji (così fu battezzata la creatura del 1842) era solo un feticcio simile ad altri realizzati in Giappone e nelle Indie e in particolare quello era stato realizzato nel 1910 e venduto ad alcuni mercanti olandesi che a sua volta lo avevano rivenduto al capitano di marina Samuel Barrett Eades che la espose nel 1922 in un museo londinese. Il capitano rivendette il feticcio a un certo Moses Kimball, teatrante di Boston, che a sua volta l’aveva noleggiato a Phineas Taylor Barnum, gestore dell’American Museum. Quest’ultimo sapeva perfettamente che il feticcio era un falso (ottenuto unendo il torso di una scimmia a una coda di pesce) ma decise di presentarlo come autentico e per sostenere la truffa si avvalse della collaborazione di tale Levi Lyman, che si spacciò per l’inesistente Dr. Griffin, naturalista britannico, chiamato ad attestare l’autenticità dello straordinario reperto.

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UNA LEGGENDA – Nonostante la vera storia della Sirena di Fiji sia ormai conosciuta nei minimi particolari, la leggenda della sirena trovata dai pescatori ha continuato a dilagare, perché dopo l’incendio all’American Museum ne furono realizzate numerose copie di fantasia, esposte un po’ in vari musei ed esibizioni nel mondo. Si è quindi sviluppata persino una teoria (fatta propria nel documentario di Discovery) secondo cui le sirene sarebbero state un percorso alternativo dell’evoluzione che dalla scimmia ha portato all’uomo. In poche parole, secondo i sostenitori della teoria, mentre alcune scimmie si evolvettero originando l’uomo, altre scimmie si adattarono al mare originando le sirene. In realtà non solo tutto il documentario di Discovery è un prodotto di fantasia, ma gli stessi produttori lo hanno scritto tra i titoli di coda che scorrono velocemente alla fine del filmato precisando che le immagini, i video, le persone intervistate sono tutti di fantasia, realizzazioni di computer grafica e interpretazioni di attori. Anche i siti Web asseritamente sequestrati dal Governo americano sono finzioni create ad arte. Il documentario è quindi una ricostruzione di fantasia basata, così dicono i produttori, su “teorie scientifiche plausibili”. La precisazione è stata inserita con modalità chiaramente studiate affinchè passasse inosservata ai più, tant’è che il video ha avuto milioni di spettatori ed è uno tra i più “gettonati” di Discovery.

Foto: Hulton Archive/Getty Images
Foto: Hulton Archive/Getty Images

LA SMENTITA DEL NOOA – Addirittura il NOOA, l’ente oceanografico americano, citato nel filmato (che però, sempre nei titoli di coda, precisa che la citazione è fasulla) è stato costretto a diramare un comunicato ufficiale in cui sottolinea che le sirene non esistono. Come a dire che l’Aviazione attesta che Babbo Natale non esiste. In conclusione, le sirene non esistono, la Sirena di Fiji è un falso acclarato, il documentario di Discovery è un filmato di fantasia per stessa ammissione dei suoi produttori, il NOOA ha dichiarato di non aver mai supportato le teorie di Robertson e di non aver mai visto o trovato sirene nei nostri oceani e tutta la storia dei sequestri è una balla inventata di sana pianta. Questione risolta? Non per la deputata grillina Tatiana Basilio che non solo crede alle sirene ma si è finanche scagliata contro il NOOA che cercherebbe di nascondere la terribile verità. Curiosamente la stessa Basilio si chiede “che ragione c’è di nascondere l’esistenza delle sirene”. Appunto. Non c’è nessuna ragione, e tanto dovrebbe bastare a capire che tutta la storia è una balla…

(Photocredit: Mark Kolbe/Getty Images & Rischgitz/Getty Images & Hulton Archive/Getty Images)

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