Iannone passa dai 18 mesi di squalifica per doping ai 4 anni
Lo ha deciso il Tas di Losanna
10/11/2020 di Redazione
La Wada aveva presentato ricorso contro la prima sentenza che aveva attribuito una squalifica Iannone di soli 18 mesi a causa di una positività al doping. Ora, il Tas di Losanna ha accolto il ricorso estendendo la durata della squalifica stessa a quattro anni. Una situazione molto grave che significherebbe, in pratica, la fine della carriera per il motociclista italiano in forza all’Aprilia.
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Squalifica Iannone, la sentenza del tribunale arbitrale
All’origine della prima squalifica fino a giugno 2021, il riconoscimento dell’assunzione di una sostanza donate per cause legate all’alimentazione, escludendo quindi il comportamento doloso da parte dell’atleta. Una questione su cui Iannone ha sempre tenuto il punto, smentendo qualsiasi ipotesi di un ricorso volontario a una sostanza dopante. La positività, infatti, era stata confermata anche dalle controanalisi. Il primo test era stato effettuato il 17 dicembre 2019, in seguito al Gran Premio della Malesia che si era svolto nel mese di novembre.
Squalifica Iannone, a rischio la sua carriera
Il Tas di Losanna, al vertice della giustizia sportiva, ha deciso per una estensione a 4 anni accogliendo le richieste della Wada, ovvero dell’agenzia mondiale anti doping che, contro Iannone, ha portato avanti una vera e propria battaglia di principio. La squalifica compromette definitivamente la sua carriera e il suo percorso all’Aprilia, scuderia che aveva deciso di aspettare il suo rientro, previsto come si diceva a giugno 2021. Ora, invece, la Moto GP dovrà fare a meno di uno dei suoi protagonisti, così come la stessa Aprilia che, a questo punto, potrebbe ingaggiare un nuovo pilota per la prossima stagione.