La prima vittima della Super League: la piattaforma australiana che rinuncia ai diritti della Champions

Sports Flick non formalizzerà la sua offerta, in seguito al clima di incertezza che si è venuto a creare in Europa

20/04/2021 di Gianmichele Laino

Non c’è ancora il fuggi fuggi generale, ma le prime avvisaglie causate dalla manovra Super Lega iniziano a farsi vedere. E arrivano da lontano, ancora una volta dall’Australia che – come al solito – per quanto riguarda le novità riguardanti la tecnologia e la comunicazione (si veda il caso della legge sul giornalismo e sulle piattaforme come Google e Facebook) si mostra sempre un passo avanti. Di avvisaglie si parlava: perché la decisione di Sports Flick, la piattaforma che era in piena corsa per garantirsi i diritti delle competizioni UEFA per il prossimo triennio (2021-2024) ha ritenuto opportuno declinare la propria offerta, possibile grazie a un importante fondo d’investimento.

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Sports Flick sceglie di non accaparrarsi i diritti della Champions League

Sports Flick avrebbe messo sul piatto un’offerta significativa, resa possibile – come affermato in una sua dichiarazione ufficiale delle scorse ore – da una garanzia bancaria coperta da una importante istituzione finanziaria australiana. Tuttavia, recita il comunicato, «alla luce dell’attuale incertezza nel calcio europeo, gli amministratori e gli azionisti hanno deciso di non procedere e di non fornire gli elementi contrattuali necessari per completare l’affare in questo momento».

Un primo colpo per l’UEFA. Sports Flick, infatti, era a un passo dall’aggiudicarsi i diritti di trasmissione sulla propria piattaforma (che trasmette anche in streaming) per le partite della Champions League, della UEFA Europa League e della Conference League. La retromarcia è stata fatta proprio in relazione ai dubbi sulla partecipazione alle competizioni di alcuni club europei, ovvero quelli che sono tra i 12 fondatori della Super Lega, la competizione alternativa che – dalla mezzanotte di lunedì – ha scosso dalle fondamenta il calcio europeo.

Sebbene si tratti esclusivamente di una singola piattaforma, il campanello d’allarme è preoccupante. Alcune fonti di informazione specializzata, nello scorso mese di marzo, avevano parlato di un’offerta shock da 60 milioni di dollari australiani per aggiudicarsi i diritti di una competizione che, ovviamente, non può avere lo stesso valore per la sua distribuzione che ha in Europa. Il fatto che fosse trasmessa anche in Australia, del resto, aumentava l’appeal della manifestazione sportiva e la sua brand reputation.

La questione aperta da Sports Flick, a breve, potrebbe veder coinvolti altri broadcaster che hanno puntato tutto sui diritti per la Champions del prossimo triennio. Si pensi a Sky, che ieri ha annunciato di non voler assolutamente scendere a compromessi con la Super League e che, tuttavia, si trova a far fronte a una spesa molto ingente (per i diritti delle competizioni UEFA 2021-2024) con la concreta possibilità che la competizione perda i suoi pezzi più pregiati. È la classica ghiaia che scende dalla montagna. E che potrebbe preannunciare una frana.

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