La Lega sospenderà anche quelli che hanno dato il bonus da 600 euro in beneficenza

Le parole del capogruppo alla Camera Molinari

11/08/2020 di Gianmichele Laino

Si stanno rincorrendo, dalla giornata di ieri, delle voci sull’identità dei deputati che hanno chiesto e ottenuto il bonus covid da 600 euro deciso da governo e parlamento per far fronte alle perdite dei lavoratori autonomi nelle fasi più calde della pandemia da coronavirus. In modo particolare, inizialmente si era parlato di cinque persone: nelle ore successive, invece, è stato reso noto che solo tre di queste cinque lo avevano poi effettivamente ottenuto, due della Lega e un esponente del M5S.

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Sospensioni Lega anche per chi ha dato i soldi in beneficenza

Ma ci sono stati anche tanti consiglieri comunali e regionali che hanno richiesto il bonus, anche se la loro situazione è completamente diversa rispetto a quella dei parlamentari, visto che a volte – nei piccoli comuni – le indennità di servizio sono irrisorie rispetto allo stipendio medio annuo di un deputato. In ogni caso, molti rappresentanti della Lega a livello locale stanno uscendo fuori, autodenunciandosi: è stato il caso, ad esempio, del vicepresidente del consiglio in Veneto Gianluca Forcolin e il consigliere veneto Alessandro Barbisan.

Quest’ultimo ha dichiarato che il bonus verrà versato in beneficenza. Probabile, però, che questa riparazione non gli permetterà di ovviare a una sospensione richiesta dal partito. Attraverso il portavoce della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, il Carroccio ha fatto sapere che sospenderà tutti i leghisti che hanno ottenuto il bonus, anche se questi dovessero aver versato il contributo in beneficenza.

Sospensioni Lega, la gestione centralizzata del partito

Ma sui nomi dei deputati, l’aspetto più chiacchierato e complesso di tutta la vicenda, c’è ancora un certo riserbo. La Lega ha imposto, in modo particolare a due suoi esponenti eletti a Montecitorio, di non rispondere alle domande né dei giornalisti e né dei colleghi che dovessero contattarli telefonicamente. L’idea è quella di far gestire dal centro questa mini-crisi morale che è scoppiata all’interno del partito di Matteo Salvini.

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