Google afferma che l’aggiornamento dell’IA migliorerà la qualità dei risultati di ricerca negli “snippet”

Si tratta dell'ennesimo passo verso la mancanza di approfondimento nelle notizie. La svolta verso una società che è indotta a non leggere più

12/08/2022 di Gianmichele Laino

Non leggiamo più. E Google fa di tutto per aumentare questa tendenza. È questa la chiave di lettura che possiamo dare a una modifica delle sue funzionalità, presentata in grande spolvero come un qualcosa che migliorerà i risultati e la loro qualità sul motore di ricerca ma che, agendo invece su un estratto breve, indurrà sicuramente gli utenti a fermarsi lì e a non andare oltre. Grazie all’intelligenza artificiale, infatti, il colosso di Mountain View ha detto che perfezionerà gli snippet su Google. Di cosa stiamo parlando? Lo snippet – letteralmente “ritaglio” – è rappresentato da quelle righe che sintetizzano in maniera estrema il contenuto di una pagina web e che compaiono al momento della ricerca. Google ha già messo gli snippet in primo piano (facendoli addirittura precedere al link), dando fondamentale importanza alla sintesi del contenuto prima ancora che al contenuto stesso (raggiungibile attraverso il link). Se, a seguito di una ricerca, l’utente trova già una risposta nello snippet, per quale motivo dovrà aprire l’articolo per ricercarla?

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Snippet di Google, come influirà sugli utenti il miglioramento dei loro contenuti attraverso l’AI

Google vuole migliorare ulteriormente la qualità dello snippet: per questo starebbe predisponendo un nuovo modello di intelligenza artificiale chiamato “Modello unificato multitasking”. Quest’ultimo consentirebbe di offrire all’utente un migliore risultato per lo snippet che precede il link, rendendo la ricerca più soddisfacente. In poche righe, quindi, l’utente di Google raggiungerà l’informazione di cui ha bisogno, senza nemmeno aprire l’articolo di riferimento.

È la nuova frontiera del motore di ricerca che non solo scoraggia la lettura approfondita e il sapere (è un sapere sempre più a portata di mano, fruibile in poche righe, senza nemmeno lo sforzo di leggere così tanto), ma che taglia fuori, in questo modo, anche i produttori di contenuti. A cosa servirà, infatti, scrivere un articolo lungo e dettagliato, infarcirlo di opinioni esclusive, magari di pareri autorevoli o di dati, se poi la risposta principale che vi è contenuta all’interno sarà disponibile in tre righe che compaiono addirittura prima dell’apertura dell’articolo?

Google perfezionerà il sistema dello snippet attraverso il confronto, condotto dall’intelligenza artificiale, con altri risultati sulla stessa chiave di ricerca, in modo tale da fornire, come prima risposta, sempre quella più dettagliata e più consona alla chiave di ricerca inserita dall’utente. E anche se la chiave di ricerca fosse sbagliata nella premessa (si pensi ad esempio alle bufale che circolano sul web), lo snippet che Google fornirà – al contrario di quello che avviene adesso – sarà in grado di suggerire all’utente che quello che sta ricercando, in realtà, è una fake news. Per fare un esempio: se adesso qualcuno cerca “scie chimiche” è molto probabile che lo snippet di Google restituirà un estratto di articolo che spieghi cosa siano. Ma se qualcuno cercherà scie chimiche dopo l’aggiornamento dello snippet di Google, il motore di ricerca fornirà anche una sorta di premessa con la quale indicherà all’utente che quanto ricercato non corrisponde a verità.

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