Skam Italia 4, Ludovico Bessegato ci racconta la nuova stagione | Video

Abbiamo incontrato lo showrunner di SKAM Italia 4 Ludovico Bessegato, che ha scritto e diretto tutti i 10 nuovi episodi che potremo vedere dal 15 maggio disponibili su Netflix e TIM Vision. Una stagione nuova, in cui la protagonista principale è Sana, una ragazza musulmana interpretata splendidamente da Beatrice Bruschi. Ludovico Bessegato per prima cosa ci racconta come sia strano presentarci via Zoom la quarta stagione di SKAM: “Ci dobbiamo adattare a questa nuova situazione. Questa è la ciliegina della torta per una stagione più complessa delle altre, una stagione per cui abbiamo dovuto lavorare e studiare di più. Non è stato sufficiente fare solo le interviste nelle scuole. È stato fondamentale l’apporto di Cross Production, di Tim Vision e poi di Netflix. Negli ultimi due mesi di post produzione c’è stata una pandemia mondiale che ci ha costretto a montare da casa la serie su zoom, un grazie va al montatore Federico Palmerini. Volevamo dare ai ragazzi in quarantena un prodotto che amavano per passare questo periodo. Grazie a tutti questi sforzi abbiamo fatto una stagione di cui sono molto soddisfatto”

La speranza è che ora con Netflix il pubblico di SKAM Italia possa ancora crescere, nonostante sia la terza serie originale italiana più vista nel mondo: “Avevamo un pubblico consolidato e abbiamo cercato di dare una profondità in più parlando di un argomento complesso e pieno di sfumature affrontato soltanto lateralmente. Noi lo abbiamo affrontato ponendo qualche domanda al pubblico, una stagione che può puntare ad una audience molto larga. Netflix ci permette di allargare ancora di più il nostro pubblico e questo ci fa piacere. Già avevamo numeri buoni su Tim Vision, ora con questa nuova piattaforma amplia il nostro bacino”.

Un grazie speciale va ai fan, che hanno lottato sui social per il rinnovo dopo la scioccante cancellazione che era stata annunciata lo scorso agosto: Non ho idea di quanto i fan abbiano avuto importanza nello sbloccare la quarta serie, ma avere una fan base così fedele è un valore. Il fatto che Skam abbia un fandom così numeroso è un plus, siamo parte della stessa cosa. Skam è un ecosistema che va oltre i dieci episodi quindi sicuramente al  di là della protesta e del sostegno mi piace vedere un fandom come un elemento sempre esistito e che si lega completando la serie. La verità è che si è rinnovata certamente perché un pubblico la desiderava, ma anche perché Tim Vision, Cross Production e Netflix sono voluti andare avanti. Sono stati attori di un processo virtuoso per il rinnovo”.

La diversità è uno dei temi fondanti in una serie come SKAM Italia: “È uno dei valori fondanti di Skam, abbiamo anche vinto il diversity award. Questa è una delle missioni che abbiamo, mettere in contatto il pubblico con qualcosa che non è abituato ad empatizzare. Molte volte si dice che le persone stanno combattendo una battaglia di cui non si sa niente e quindi sii gentile sempre, una frase bella che abbiamo cercato di concretizzare. Tutti i personaggi delle stagioni di Skam possono destare dei dubbi. Eva nella prima stagione era una ragazza facile per molti, Martino nella seconda era visto come bugiardo e manipolatore, nella terza Edoardo che era un ragazzo maschilista e superficiale, ora abbiamo Sana che ha un carattere un po’ spigoloso e arrogante. Questo è il gioco della serie, avere di volta in volta come si protagonisti dei personaggi negativi e scoprire se alla fine del viaggio hai la stessa opinione. Questo andrebbe fatto nei confronti di tutto ciò che è diverso, dobbiamo tentare di vedere le cose dal suo punto di vista”.

SKAM Italia è un adattamento della serie originale norvegese, ma ora ha una sua identità ben precisa: “L’adattamento di Skam Italia nasce dalla serie originale norvegese, ma all’interno dei titolari del format loro chiedono di trovare una propria strada non limitandosi a tradurre i copioni facendo un lavoro di studio all’interno del territorio. Noi siamo stati ben felici di fare questo e lo abbiamo fatto fin dalla prima stagione. Abbiamo trovato una nostra autonomia, tant’è che poi Skam Italia è diventato un prodotto molto popolare anche all’estero con i ragazzi. È la sesta serie italiana più popolare all’estero nonostante non avesse una distribuzione ufficiale all’estero. Io sono immerso in questo argomento, ho conosciuto Sumaya e frequentato la sua casa andando anche a dei matrimoni. Con molte delle ragazze e ragazzi conosciuti in questo periodo mi sento ancora e attendo un loro feedback sulla serie. Un’esperienza molto bella è stata in Trentino, dove a un camp di giovani musulmani ho fatto da giurato e visto esibizioni molto belle”. 

Nel corso delle prime tre stagioni si sono susseguite le storie di tanti personaggi diversi in SKAM Italia: “Gli attori di Skam sono prima che attori ragazzi che hanno vissuto esperienze anche simili ai loro personaggi. Il cast è aumentato sempre di più coinvolgendo persone sempre nuove. Tra la seconda e la terza abbiamo avuto attori gay è uno è anche vicepresidente arcigay. Ora abbiamo avuto tanti personaggi con genitori di origine egiziana, marocchina. Non è mai stato neppure toccato l’argomento di diversità nel cast che era nella serie, neppure per un secondo. Vederli tutti insieme a casa mia abbracciati mentre vedevamo le puntate è stato bellissimo. Le persone poi sono attirate dalla curiosità”.

Ludovico Bessegato poi svela di come è stato cambiato lo studio dei personaggi, cercando un equilibrio costante: “Come sceneggiatore e come autore cerchiamo sempre un equilibrio con gli archetipi, bisogna sempre appoggiarsi alla realtà. Per dare profondità bisogna però anche uscirne. Ho cercato sana nelle tante ragazze musulmane incontrate, poi il grande lavoro che faccio è affidarsi agli attori che hanno grande libertà nel mettere qualcosa di loro. A quel punto escono fuori tre cose, le persone reali, la mia visione e quella degli attori. sana parlerà ad un certo punto degli stereotipi, lei lotta tutta la stagione rivendicando la sua scelta di essere una fervente credente e voler aspettare il matrimonio per avere una vita sentimentale dicendo “mio padre mi ha chiesto di non portare il velo”, questo perché genera pregiudizi e diffidenza mentre lei ha scelto di portarlo andando contro i genitori e le persone non ci credono”.

Viene poi sottolineato come SKAM Italia 4 sia una serie che non si pone censure in fase di scrittura: “Credo che una delle caratteristiche di SKAM sia proprio il non essere furbi, non abbiamo neppure fatto attività promozionale nelle prime stagioni. Volevamo farla partire dal basso, dai ragazzi. Abbiamo sempre privilegiato la bravura degli attori alla loro bellezza, nonostante penso che abbiano tutti una loro bellezza particolare. Anche nei confronti di sana non me la sono mai posta questa domanda. Io ho fatto una ricerca ho cercato delle persone vere che interpretassero una fede splendida per i miei valori. L’ho trovato in Sumaya e nelle persone che ho conosciuto grazie a lei. Onestamente non ho visto l’ora di raccontare al mondo la fede dal punto di vista di sana, anche perché le religioni monoteiste sono più simili di quanto si pensi. Se questa cosa non piace a qualcuno meglio, non mi interessa di dare alle persone un racconto che già sanno altrimenti si annoiano”.

Come mai non si è approfondito il ruolo della donna meno emancipata di quelle occidentali. Ludovico risponde: “Nelle altre sette puntate ci sarà un affrontare onestamente il rapporto tra Sana e la madre rispetto alla disparità con l’uomo musulmano che può sposare  anche una non musulmana. Nel parlare di questo si rivela che i sapienti sono tutti maschi. Abbiamo cercato di offrire nelle 10 puntate molte sfaccettature del mondo musulmano, anche quelle meno edificanti come andare contro l’omosessualità”.

Ludovico Bessegato  ha voluto al suo fianco come co-sceneggatore Sumaya Abdel Qader scrittrice ed esponente della comunità islamica in Italia: “Io ho letto il libro di Sumaya quando era ancora un manoscritto, mi ha permesso di approfondire ancore di più certi temi. Ora voi la sentite parlare in questi termini e rimanete folgorati dai suoi discorsi. Una delle ragioni per cui ho fatto Skam 4 e proprio con questa protagonista è grazie a Sumaya. Si poteva avere magari anche più successo con un altro argomento, ma abbiamo fatto questa serie anche perché sono preoccupato per la situazione. Non è mai la singola serie a cambiare il mondo, ma bisogna comunque anche ammettere che la narrazione dei nostri media del mondo musulmano è quasi sempre di un certo tipo. Le persone come fanno a sviluppare empatia? Troppo spesso viene indicato come un mondo maschilista, questo ricade anche per gli attori perché i musulmani interpretano quasi sempre terroristi o personaggi di bassa estrazione. Il musulmano tipo in Italia è la persona come noi, ma con una fede diversa. I musulmani non sono solo terroristi che non ci piacciono, ma ci sono anche famiglie come quella di sana come per le famiglie cristiane”.

Quando chiediamo dell’arretratezza culturale mostrata da una parte della popolazione Ludovico Bessegato spiega che la cosa non lo riguarda in quanto showrunner di SKAM: “Io onestamente ho trovato sempre una maggioranza di persone totalmente d’accordo con gli argomenti di cui parliamo. C’è una parte che non è d’accordo e che riversa l’odio su internet, ma secondo me neppure guardano un prodotto come il nostro. Spero che il pubblico di Skam non si faccia condizionare dai toni sgradevoli che si stanno usando con silvia Romano. Spero che Skam 4 permetta a più persone possibili di approfondire che oltre all’Islam che ci raccontano i giornali e le cronache esistano tante forme di vivere la libertà di religione. Noi non sappiamo cosa pensa Silvia Romano, ma se anche fosse la peggiore delle ipotesi possibile non si può condannare un mondo con 2 miliardi di persone”.

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