Il sito che vende fiori per coppie LGBTQ+ facendo leva su chi è il maschio e chi la femmina tra i due

Se fino ad oggi non lo sapevate, ora lo sapete: ci sono precise regole per regalare fiori tra gay e lesbiche che partono da chi fa l'uomo e chi fa la donna

17/06/2021 di Ilaria Roncone

Giugno 2021, mese del Pride, l’orgoglio della comunità LGBTQ+. Comunità i cui membri combattono ogni giorno contro le discriminazioni. Qualsiasi orientamento sessuale che sia diverso dall’eterosessualità deve essere normalizzato, percepito come parte di un mondo complesso e non eteronormato. Quale modo migliore di sentirsi normalizzarti se non avere un intera sezione di un sito dedicato ai fiori per gay? Una disamina approfondita del modo in cui gli omosessuali uomini (e in fondo, relegate all’ultimo anche le lesbiche) dovrebbero farsi omaggio di fiori basandosi su chi dei due è la «parte virile» della coppia e chi, invece, si atteggia a «parte femminile».

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Fiori ai gay, la “grandiosa” trovata del sito che vende omaggi floreali

Una pagina, quella che segnala Il Signor Distruggere, palesemente costruita per intercettare le persone che scriveranno “fiori per gay” o “fiori ai gay” su Google. Come volevasi dimostrare siamo andati a controllare, infatti, e il sito di consegna fiori a domicilio in questione è il primo per entrambe le chiavi di ricerca. Perché le persone dovrebbero scrivere una cosa del genere sulla barra di ricerca di Google è una questione interessante, ma non il focus di questo pezzo. Qui ci concentriamo sul risultato. Se anche io, da persona in una relazione omosessuale, stessi cercando un omaggio floreale per il mio compagno o la mia compagna, non è sicuramente questo il sito sul quale vorrei atterrare.

Un concentrato di luoghi comuni e omofobia da guinnes dei primati

Andiamo ad evidenziare alcuni dei passaggi più eclatanti del meraviglioso testo scritto per vendere un prodotto che assolutamente nulla ha a che vedere con l’orientamento sessuale basandosi sull’orientamento sessuale e sfociando nell’omofobia più becera. Cosa devono fare, pensare, scegliere gli uomini che regalano fiori ad altri uomini? Innanzitutto « considerare se il regalo è fatto dalla parte “virile” della coppia, quella parte che comunque, con i dovuti distinguo, svolge il ruolo del maschio, oppure dalla “parte femminile”».

Quel «significato dei fiori dipende dal ruolo svolto nella coppia»

Et voilà. Non solo chi ha scritto sottolinea come in una coppia omosessuale debbano esserci il maschio e la femmina – un luogo comune che, francamento, pensavamo essere stato abbattuto già negli anni Duemila – ma anche che il significato dei fiori cambia in base a se il regalo arriva dalla parte maschia o dalla gentil donzella tra i due. Ecco che allora se lo regala l’uomo virile il fiore indica concetti come passione e amore puro e sincero, se invece è l'”uomo che fa la donna” allora la scelta deve ricadere su fiori che trasmettano messaggi remissivi: dispiacere, gelosia, pena d’amore.

Le rose blu? Lasciatele perdere, mie cari gay, perché sono un omaggio floreale «riservato solo alla coppie eterosessuali». Verrebbe quasi da contattarli e chiedere il perché di questa affermazione, per aggiungere un ulteriore elemento cringe.

Ce n’è anche per le lesbiche

Se le coppie lesbiche di solito sono trascurate e considerate meno di quelle gay, le donne possono stare tranquille. Anche loro hanno trovato – in fondo al pezzo, proprio per fare appello anche a loro – uno spazio dedicato. La ciliegina sulla torta che ci mancava, perché con le donne stabilire chi fa il maschio e chi la femmina è un tantino più complesso secondo i venditori di fiori: «La distinzione tra parte virile e non, per motivi di ordine psicologico, anatomico e antropologico è meno netta. In questo caso la scelta del fiore da regalare è più libera, più difficilmente riconducibile ad una regola del galateo dei fiori e del loro significato».

Serve aggiungere altro? Parole del genere evidenziano come ci sia ancora tanto, troppo bisogno di fare educazione in tal senso. Se le nuove generazioni non penserebbero cose del genere nemmeno nei momenti di minima lucidità, esistono persone il cui pensiero è stato elaborato ed è sfociato in queste parole. Scritte, rilette, controllate e riscritte per poi essere pubblicate e dare vita a un risultato del genere. Una questione, questa, che sottolinea quanto, disperatamente, ci sia bisogno di educare la società affinché nessuno più si sogni di scrivere parole del genere che – per quanto siano solo parole – dovrebbero risultare offensive per ogni essere umano. Appartenente alla comunità LGBTQ+ e non.

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