Tantissimi siti Usa sono stati bloccati in Europa dopo le nuove regole sul trattamento dati
25/05/2018 di Gianmichele Laino
Una vera e propria rivoluzione copernicana alla quale non tutti erano preparati. Oggi, 25 maggio 2018, è entrato in vigore il GDPR, il nuovo regolamento europeo sull’utilizzo dei dati personali. Si tratta di misure che si sono rese necessarie – e che sono disciplinate direttamente dall’Unione Europea – per ottenere una maggiore vigilanza sulla trasmissione delle proprie generalità e per il trattamento di queste ultime.
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Siti Usa bloccati in Europa dopo l’entrata in vigore del GDPR
E se i principali siti europei si sono dati da fare per allinearsi al regolamento, molti portali – anche estremamente famosi e seguiti – che agiscono al di fuori dei confini dell’Unione Europea non hanno compreso la portata dell’innovazione. E sono rimasti spiazzati.
Si pensi al Chicago Times e al LA Times che, in Europa, non sono più visibili al momento. Sui loro siti compare una schermata con un avviso per i lettori: «Purtroppo, il nostro sito web non è attualmente disponibile nella maggior parte dei Paesi europei – si legge, ad esempio, all’indirizzo del LA Times -. Siamo impegnati sulla questione e ci impegniamo a esaminare le opzioni per supportare le nostre offerte digitali per il mercato dell’UE. Stiamo studiando soluzioni tecniche per conformare alle regole il nostro pluripremiato giornalismo e renderlo disponibile ai nostri lettori».
Siti Usa bloccati, perché succede e quali sono
Con il GDPR l’utente deve rilasciare il proprio consenso esplicito per permettere il trattamento dei suoi dati personali. Tutti i cittadini dell’UE, in pratica, ora hanno il diritto di conoscere esattamente quali informazioni sul proprio conto sono in possesso dalle varie società, anche quelle che si occupano – direttamente o indirettamente – di materiale pubblicitario. Le aziende in questione, da oggi, devono essere più attive nell’ottenere il consenso a raccogliere e utilizzare anche i dati.
Ma queste novità hanno trovato spiazzati diversi siti extraeuropei. Oltre al LA Times e al Chicago Times, la stessa sorte è capitata a New York Daily News, Chicago Tribune, Orlando Sentinel e Baltimore Sun. Un danno, in termini di visualizzazioni, davvero corposo dal momento che molti di questi siti sono molto letti anche nei confini dei Paesi dell’Unione Europea.