La più grande rete di siti italiani “inaffidabili” generati interamente dall’AI

La scoperta nel più recente report di Newsguard. Trentasei portali, collegati tra loro, di "notizie" create attraverso strumenti di intelligenza artificiale

10/07/2023 di Gianmichele Laino

Tra gli effetti negativi dell’abuso degli strumenti di intelligenza artificiale, si segnala da tempo quella dinamica che porta alla creazione di portali di “informazione” che sono creati proprio attraverso queste tecnologie generative. Siti che fanno disinformazione, con notizie che non hanno alcuna attinenza con la realtà degli eventi e che non sono – per limiti tecnici – aggiornati. E questo fenomeno non è solamente internazionale, visto che è stato rilevato un vero e proprio network di siti italiani generati attraverso l’AI.

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Newsguard, che solo qualche settimana fa aveva messo in evidenza la presenza nel web di centinaia di siti UAIN (Unreliable Artificial Intelligence-Generated News) che riuscivano anche a monetizzare attraverso gli spazi pubblicitari concessi da Google (e dai suoi strumenti di ads), ha individuato una vera e propria galassia di siti italiani generati Ai legati a domini che indicano un indirizzo – secondo la dichiarazione – in quel di Bari ma che, in realtà, hanno i loro domini registrati nelle isole Baleari.

Siti italiani generati AI, il report di Newsguard

Secondo il report di Newsguard, si tratta di un network (quindi con i singoli portali collegati tra loro) composto da 36 siti inaffidabili che hanno in comune due aspetti: la lingua italiana e l’essere stati generati attraverso il più comune strumento di intelligenza artificiale generativa conversazionale, cioè ChatGPT sviluppato dall’azienda statunitense guidata da Sam Altman, OpenAI. Nello specifico, i ricercatori di Newsguard hanno posto l’accento su un aspetto:

«NewsGuard ha trovato diversi esempi di messaggi di errore tipicamente prodotti dai chatbot su tutti e 36 i siti, segno che probabilmente questi ultimi operano con poca o nessuna supervisione umana. I siti pubblicano regolarmente contenuti di bassa qualità, e, almeno in alcuni casi, NewsGuard ha potuto verificare che si tratta di contenuti prodotti dall’intelligenza artificiale. Tra questi, vi sono articoli che presentano informazioni obsolete come se fossero recenti, che forniscono informazioni errate o infondate su personaggi pubblici, che utilizzano titoli ingannevoli e promuovono rimediper la perdita di pesonon comprovati».

Portali che nel loro footer sono collegati tra loro attraverso una lunga serie di tweet. A tutto ciò si aggiungono nomi di fittizi “autori-redattori” che rispondono ai nomi (per fare un esempio) di Rosa Rossi, Mario Rossi e Valentina Bianchi Greco. Profili che sono anche accompagnati da foto che, però, fanno parte degli archivi di immagini prive di licenza pubblicate su portali specifici (da Pexels a Pixabay). Insomma, la trama del “delitto perfetto”.

I domini registrati in Spagna

Anche i contatti presenti sulle pagine (o provando a risalire all’identità di chi ha registrato i domini) sono “vuoti”. Inesistenti. E utilizzando WhoIs – il database al cui interno sono contenute tutte le informazioni relative a un dominio registrato nel web – è possibile risalire alla registrazione del dominio: «A Manacor, nelle Isole Baleari, attraverso Soluciones Corporativas IP, un’azienda che si occupa di gestione dei domini». L’aspetto più controverso è l’assenza di pubblicità sui siti: registrati tra il 3 marzo e il 22 maggio del 2023, in nessun portale ci sono banner ads.

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