È l’8 marzo e la Treccani online ancora non ha tolto i sinonimi sessisti di donna

Visto l'inconfutabile significato di sinonimo sarebbe meglio che quelle parole comparissero con altre accezioni

08/03/2021 di Ilaria Roncone

Care mie, buona Giornata internazionale delle donne. A tutte le donne, nessuna esclusa, a tutte quelle che donne non sono nate ma così si sono autodeterminate. Nella giornata dedicata a ricordare e ricordarci i diritti che abbiamo conquistato nei secoli, le conquiste sociali, politiche ed economiche è giusto fare luce su quello che ci manca: la parità di genere, che dobbiamo ancora combattere per raggiungere, le discriminazioni e la violenza sulle donne da abbattere andando a cambiare la società dalle fondamenta. Oggi cogliamo l’occasione per rilanciare un appello già fatto e rimasto, per ora, privo di ascolto: quello sui sinonimi donna Treccani.

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I sinonimi donna Treccani sono ancora lì

Nella giornata per celebrare la donna siamo andati a controllare i sinonimi donna Treccani tanto contestati negli scorsi giorni e gli appellativi sessisti sono ancora lì, tutte parole che – alla fine della fiera – stanno ad indicare quella che oggi definiamo, senza alcun giudizio né accezione dispregiativa e moralistica, una donna sessualmente libera che dispone del proprio corpo come meglio crede. Queste parole, nei decenni, hanno assunto un’accezione negativa che ancora conservano e che definire sinonimi della parola donna è fuori luogo e altamente fuorviante. Si pensi anche solo a una persona che sta imparando l’italiano e legge queste definizione sul vocabolario: potrà tranquillamente pensare che utilizzare termini come – solo per citarne alcuni nella pagina Sinonimi e contrati di Donna Treccani– “donna da marciapiede”, “bagascia”, “baldracca”, “battona”, “cagna”, “gigolette”, “lucciola”, “malafemmina”, “meretrice”, “mignotta”, “puttana”, “sgualdrine”, “troia”, “vacca” e “zoccola”.

Inutile specificare che sono usi dispregiativi

Abbiamo provato a contattare l’ufficio stampa della Treccani non ricevendo, per ora, risposta. Seppure venga espressamente specificato che si tratta di eufemismi o utilizzi dispregiativi il punto è sempre che si trovano nella pagina dedicata ai sinonimi per la parola donna. Chi studia questa definizione impara che sono parole che si possono utilizzare in maniera alternativa per definire una donna. La replica data da Valeria Della Valle, direttrice del Vocabolario Treccani, alla lettera che chiede l’eliminazione di questi sinonimi è stata esaustiva e focalizzata sul fatto che non eliminando le parole spregiative utilizzate nel tempo in riferimento alle donne che cambieremo la nostra situazione. In particolare, però, citiamo una frase da lei detta dando la definizione di sinonimo: «I dizionari dei sinonimi servono a suggerire parole ed espressioni che hanno approssimativamente lo stesso significato, dato che la sinonimia assoluta è inesistente o rarissima».

Cambiare la realtà passa anche attraverso questo

La definizione della parola sinonimo è inconfutabile quindi e quello che impara qualcuno che sta studiando la nostra lingua andando a leggere i sinonimi di donna è che parole come “vacca”, “troia”, “cagna” e tutte le sopracitate valgono come sinonimi – seppure in maniera volgare e dispregiativa -. Provando a costruire un mondo in cui tutto questo non sia più percepito come vero, come reale, come immutabile facciamo allora una proposta: se cancellare il fatto che queste parole esistano e il loro utilizzo storicamente non è giusto, inseriamo questa terminologia in una pagina che non abbia nulla a che vedere con i sinonimi di donna.

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