Monopolio e non solo: le possibili cause delle controversie tra Shein e Temu

Tra i recenti tentativi di crescita di Shein c'è anche quello di quotarsi in borsa negli Stati Uniti

15/12/2023 di Redazione Giornalettismo

Non solo di monopolio potrebbe trattarsi, considerato che le ultime mosse di Shein – parliamo di fine novembre – comprendono un primo tentativo di quotarsi in borsa negli Stati Uniti. Shein ha infatti presentato domanda di IPO (initial public offering, si tratta di una operazione finanziaria tramite cui una società privata, che fino a un dato momento è stata posseduta da un numero ristretto di azionisti, inizia a vendere le proprie azioni al pubblico). Considerate le controversie in atto e gli ultimi sviluppo a livello legale, Temu potrebbe aver scelto di colpire Shein in un momento delicato per l’azienda – quello del tentativo di quotarsi in borsa, appunto – per mettere i bastoni tra le ruote e procurare grattacapi, dando fastidio con le accuse fatte anche a livello di percezione pubblica del brand.

LEGGI ANCHE >>> Non è la prima volta che Temu e Shein si minacciano cause giudiziarie

Quello che sappiamo sulla quotazione in borsa di Shein

La notizia è comparsa su Reuters che, a fine novembre, citava fonti che avrebbero familiarità con la questione. L’azienda di fast fashion avrebbe presentato in via confidenziale la richiesta di quotazione in borsa in Usa e sarebbe ancora da determinare con precisione la dimensione dell’IPO, che lo scorso maggio era stata valutata oltre 60 miliardi di dollari. Il contesto in cui questo avviene – oltre che nella competizione spalla a spalla con Temu – è quello di un mercato statunitense che aumenta i controlli e che vede rivenditori come Shein ancora un passo indietro rispetto a e-commerce come Amazon quando si tratta di vendite.

Le fonti sostengono che la vendita di azioni a livello pubblico da parte di Shein potrebbe avvenire nel 2024. Stando a quanto emerge su Reuters, non ci sono ancora informazioni precise né sulle dimensioni dell’operazione né sull’attuale valutazione dell’IPO ma Bloomberg, all’inizio di dicembre, ha diffuso che l’obiettivo dell’operazione sarebbe quello di raggiungere i 90 miliardi di dollari. Sia le banche che Shein, per ora, si rifiutano di commentare la vicenda.

Jason Benowitz, senior portfolio manager di CI Roosevelt, ha provato a analizzare la situazione – parlando sempre con Reuters – cercando di capire cosa potrebbe accadere: «Non mi sembra il momento più opportuno per Shein per quotarsi in borsa, ma se hanno bisogno di capitali i mercati sono aperti… e il sentimento degli investitori è stato più positivo rispetto a qualche settimana fa. Quando gli investitori potranno esaminare i dati finanziari, mi aspetterei di vedere una crescita storicamente piuttosto forte… la domanda chiave sarà se riusciranno a mantenere il ritmo o a continuare a guadagnare quote di mercato in futuro», ha concluso.

Share this article
TAGS