Vittorio Sgarbi vuole che Silvia Romano venga arrestata
11/05/2020 di Enzo Boldi
Nelle ultime ore ne abbiamo lette tanti, forse troppe. Silvia Romano è diventata il baluardo della nuova lotta sovranista nei confronti dell’Islam per via della sua decisione – che la giovane ha preso autonomamente, come sottolineato anche agli inquirenti che l’hanno interrogata dopo il suo ritorno a Roma – di convertirsi durante i suoi 18 mesi di prigionia. Abbiamo letto commenti sui social, titoli sparati a nove colonne su quotidiani come Libero e Il Giornale. Ma forse a questo teatrino mancava un dettaglio, come quello sottolineato da Vittorio Sgarbi contro Silvia Romano.
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Il parlamentare – eletto con Forza Italia alla Camera dei deputati e poi passato al Gruppo Misto -, sindaco di Sutri e critico d’arte ha chiesto apertamente un aut aut nei confronti della giovane rapita in Kenya e liberata sabato pomeriggio, prima del suo ritorno a Roma (oggi rientrerà nella sua Milano): o si pente o è complice dei terroristi. E, secondo Vittorio Sgarbi, andrebbe arrestata per questo motivo.
Sgarbi contro Silvia Romano: chiesto l’arresto
«Se mafia e terrorismo sono analoghi, e rappresentano la guerra allo Stato, e se Silvia Romano è radicalmente convertita all’Islam, va arrestata (in Italia è comunque agli arresti domiciliari) – scrive Vittorio Sgarbi sulla propria pagina Facebook – per concorso esterno in associazione terroristica. O si pente o è complice dei terroristi». Insomma, la conversione – che la giovane ha detto di aver deciso autonomamente – diventa una cartina di tornasole per fare un’assurda propaganda islamofoba.
Le assurde richieste
Sgarbi contro Silvia Romano, dunque. Il critico d’arte non è nuovo per prese di posizione di questo tipo e con questi toni. Sta di fatto che la giovane, dopo un lungo periodo trascorso durante le fasi del suo rapimento, ha confermato di aver chiesto lei la lettura del Corano e di aver maturato in sé la scelta di convertirsi all’Islam. Accusarla di terrorismo, come s tutti gli islamici lo fossero – ricordiamo che gli italiani fanno battaglie quando gli si dà dei mafiosi, con facili semplificazioni – è folle.