Il legame sempre più stretto tra giornali online e sex toys

I tabù attorno ai sex toys vanno scemando, le vendite si impennano durante il Covid ed ecco che nasce la ricetta perfetta sex toys giornali

16/02/2021 di Ilaria Roncone

La vendita di sex toys dall’inizio della pandemia è cresciuta e questo è un dato di fatto che è stato registrato un po’ ovunque. A confermarlo sono una serie di aziende – prima tra tutte MySecretCase -, che hanno quantificato come la crescita nelle vendite di sex toys sia cresciuta, arrivando a +250% per succhiaclitoridi e vibratori a distanza. Nell’ultimo anno si può notare che alcune realtà editoriali online come BuzzFeed e Vice hanno deciso non solo di vendere spazi pubblicitari a prodotti di questo tipo ma, addirittura, di vendere sex toys giornali. Come siamo arrivati a questo e quali sono gli interessi reciproci che aziende di sex toys e realtà editoriali online soddisfano?

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Quali sono i limiti per la pubblicità di sex toys

Ancora oggi, nel 2021, c’è uno stigma legato ai sex toys. Questa resistenza nei confronti dell’utilizzo di giochi erotici influenza moltissimo anche l’ambito pubblicitario e le possibilità che hanno le aziende in questo ambito. Un’azienda si rivolge a un giornale online perché – rispetto agli altri canali di pubblicità più tradizionali che hanno regole molto rigide su foto, testi e video in riferimento alla sessualità – non ha gli stessi vincoli ed è libero di trattare tematiche relative al sesso. Gli editori, dal canto loro, stanno sfruttando il cambio di mentalità delle persone (e anche gli incrementi delle vendite durante l’era del coronavirus) per ottenere guadagni sempre più alti. L’affiliazione con un’azienda di sex toys è conveniente se si considera che, su ogni vendita, si guadagna percentuali che possono arrivare a toccare anche il 20% mentre invece per prodotti più venduti le percentuali guadagnate sono bassissime.

Sex toys giornali: le ragioni di questa scelta

La maniera più semplice tramite cui realtà editoriali online e aziende di sex toys entrano in contatto sono i programmi di affiliazione, spiega Il Post in un articolo di approfondimento. La procedura funziona così: gli e-commerce di sex toys prendono accordi con una testata giornalistica – che può essere anche un blog, un sito, un influencer o un canale YouTube – per dare una parte dei guadagni sull’acquisto dei prodotti che si conclude grazie ai link che la testata inserisce nei contenuti pubblicati. Giornali e blog, dal canto loro, guadagnano le quote sulle vendite e offrono ai lettori nuovi contenuti come sconti e promozioni, recensioni comparative e consigli per gli acquisti. Otre a questo, tramite l’affiliazione ai giornali rimane la totale libertà di scelta dei contenuti – segnalando ai lettori che quel contenuto è frutto di un’affiliazione così come devono fare gli influencer sui social -. Il gradino successivo è quello di creare sex toys brandizzati che portano il nome di alcune testate online, quelle più all’avanguardia che si sono sempre esposte su tematiche legate alla sessualità e che lo hanno fatto prima degli altri: in cima alla lista troviamo BuzzFeed e Vice, vediamo chi saranno i prossimi.

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