Cosa è il porno etico e dove lo si può guardare

12/04/2017 di Redazione

Esiste una frangia del porno, sempre più seguita, che fugge dai classici canoni erotici dei primi anni duemila. Una corrente che rifiuta pratiche come lo sfruttamento sessuale e la violenza di genere. Si chiama ethical porn, in italiano porno etico, e punta su filmati creati in perfetta legalità e con attori remunerati da un equo compenso. Si tratta di qualcosa che, a livello produttivo, somiglia di più alla realtà e rifugge dal mainstream concentrato solo verso un pubblico maschile. Attenzione però: se pensate che sia il solito palloso porno politically corrrect avete sbagliato posto. Perché nel porno etico c’è tutto quello che non avete trovate sui siti hard. E che paradossalmente la gente cerca.

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DOVE GUARDARE PORNO ETICO

Dimenticatevi il porno low cost fatto senza conoscere realmente i criteri dietro la cinepresa. Lo sa bene Ms Naughty che Abc racconta al meglio l’ethical porn«Il mio è un porno femminista, o femminile. Un target sulle donne etero, ma ho anche un forte pubblico maschile», spiega la donna webmistress che opera sulla piattaforma Bright Desire. Già, perché esistono vari siti che offrono “porno etico”. Bright Desire punta sulla gioia dell’intimità mentre su Make Love Not Porn, punta sulla differenza tra porno e sesso nella vita reale. C’è Erika Lust, che è una produttrice porno svedese sul filo dell’arte visuale. Ha creato lungometraggi, cortometraggi, documentari, e gestisce una serie chiamata XConfessions dove prendono realtà le fantasie inviate dagli utenti.

Il sito O’Actually punta invece solo al piacere delle donne. Alcuni video sono disponibili gratuitamente sul sito web e hanno una campagna di Indiegogo per raccogliere fondi per i porno full-length, eticamente prodotti. Pink and White Productions è invece nato dalla mente di una queer di colore. Ha sotto di sé decine di aziende di produzione del porno etico.  E infine c’è una realtà tutta italiana. Si chiama Come 4:

Come4 è un sito pornografico a scopi benefici. Non solo dal punto di vista femminile ma anche per progetti che coinvolgono la sessualità e altri mondi come quello della disabilità. Un esempio? L’adesione al progetto di assistenza sessuale per i disabili. Perché alla fine, come aggiunge Lucie Bee, collega di Ms Naughty «le persone sono alla ricerca di contenuti che riflettano al meglio la loro vita sessuale o quello che vorrebbero fosse la loro vita sessuale».

E se tutti abbiamo a che fare con il sesso ci deve esser per forza del sesso (o meglio del porn) per tutti. La rivoluzione è già iniziata nell’ambito dei sex toys con un cambiamento nel design, sempre più apprezzato dal pubblico femminile. Che sia la volta buona anche per l’industria del cinema? Vedremo.

(in copertina ANSA/Dpa Picture alliance / Robert Schlesinger)

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