La pioggia di critiche al servizio del TG1 in cui si mostra cosa non può fare un no-vax senza super Green Pass

Shitstorm sui social network e attacchi a Giorgia Cardinaletti che ha firmato il servizio

26/11/2021 di Redazione

C’è un servizio TG1 sul super green pass che sta facendo il giro del web dalla serata di ieri, subito dopo essere andato in onda. È il servizio che su Twitter, ad esempio, ha fatto partire l’hashtag #VergognaTg1 e che ha provocato le critiche e gli attacchi (uno shitstorm in piena regola anche per la giornalista Giorgia Cardinaletti, che ha firmato il servizio) di diversi utenti, soprattutto tra i no-vax e – limitatamente al mondo di Twitter – i cosiddetti mattonisti, gli utenti che nel loro account mostrano orgogliosi il simbolo di un mattone.

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Servizio Tg1 sul super green pass, gli attacchi a Giorgia Cardinaletti

Perché il servizio del Tg1 sul super green pass è stato così attaccato? Di fatto, nella clip di poco più di un minuto, la giornalista Giorgia Cardinaletti mette in fila tutti i provvedimenti varati dal governo nell’ultimo consiglio dei ministri a tema green pass, stabilendo le nuove restrizioni e le limitazioni che dal 6 dicembre al 15 gennaio colpiranno le persone che hanno deciso di non sottoporsi a nemmeno una dose di vaccino. Di fatto, il cosiddetto super green pass (quello che prevede accesso ai servizi ricreativi, di ristorazione, ai locali pubblici e così via) impone delle ulteriori limitazioni per le persone che, fino a questo momento, hanno ottenuto la certificazione verde soltanto attraverso il tampone negativo nelle 48 ore precedenti.

Le critiche al servizio

Giorgia Cardinaletti apre il servizio entrando in un bar per il caffè. La giornalista si immedesima nei panni di una persona che non si è sottoposta a vaccinazione. Dice di poter prendere il caffè solo in piedi, al bancone, senza possibilità di sedersi. Poi passa davanti a un ristorante, mentre a Roma piove: «addio a pranzi e cene all’interno e in una giornata come oggi sedersi fuori non è il massimo» – dice nel servizio del Tg1. In esame c’è anche il controllo del green pass sui mezzi pubblici come autobus e metropolitane (su questo aspetto bisogna sfatare una delle critiche che vengono mosse alla giornalista: non parla di divieto di prendere bus e metropolitane per i non vaccinati, semplicemente spiega che ci saranno dei controlli che varranno anche per chi ha il green pass successivo a un tampone). Così come per palestre e piscine: anche queste accessibili con il green pass base. La serata al cinema, tuttavia, non può concretizzarsi perché, invece, in questo caso serve il super green pass.

Il servizio si conclude così: «Sarà questa, dal 6 dicembre, la vita di un no-vax. Con una certezza: la tappa in farmacia, ogni 48 o 72 ore, a seconda che sia rapido o molecolare. Tampone anche stasera». Nei commenti, il servizio è stato interpretato come discriminatorio nei confronti dei no-vax. Sulla modalità di presentazione del tema, magari, si può anche discutere. Quello che è inaccettabile è l’attacco alla giornalista, con allusioni sessiste e vergognose che non staremo qui a ripetere. Così come è violento l’attacco al giornalismo italiano che viene considerato professione squalificante, degna di essere ridicolizzata da meme e battute, quando non minacciata da parole e frasi offensive.

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