Sergio Mattarella tira le orecchie a Conte sui decreti bloccati
17/04/2019 di Gaia Mellone
Il decreto si chiamava “sblocca cantieri”, ed è a sua volta finito in cantiere, insieme a quello sulla crescita. Tanto che è dovuto intervenire persino il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha bacchettato il premier Giuseppe Conte affinché si dia seguito a quanto promesso e approvato. Il decreto sblocca cantieri, per esempio, ha stabilito un nuovo record nella storia della Repubblica: non se ne ha traccia da 28 giorni. Dalla sua approvazione, Lega e Movimento 5 Stelle non riescono a mettersi d’accordo su inserti testuali inseriti successivamente con la dicitura «salvo intese» che hanno finito col modificarne la sostanza.
Sergio Mattarella tira le orecchie a Conte sui decreti bloccati
Ci voleva Sergio Mattarella per tirare le orecchie a Giuseppe Conte sui decreti “fantasma”, di cui non si hanno più notizie nonostante fossero stati sbandierati come urgenti e necessari, caratteristiche fondanti proprio degli strumenti legislativi dei decreti leggi. Ma se ci mettono più di un mese per arrivare al Quirinale, forse così urgenti non erano, e tanto valeva percorrere il normale iter legislativo. Il Capo dello Stato ha condannato un metodo legislativo formalmente scorretto che si trasforma inoltre in uno sgarro di sostanza verso quei cittadini e imprese che continuano ad attendere quelle norme che dovrebbero rilanciare l’economia, cosi come quelle sui truffati dalle banche. Il Capo dello Stato ha osservato che questo comportamento pone un grave problema di legittimità degli atti del governo: ciò che vien approvato è ciò che deve essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, senza modifiche sostanziali che trasformino i decreti in qualcos’altro. Altrimenti, si torna in Consiglio dei Ministri.
Alla fine del colloquio pare che Mattarella abbia dato un ultimatum a Conte: i decreti sblocca cantieri e sulla crescita devono arrivare prima di subito, altrimenti torneranno in discussione al Consiglio dei Ministri già domani, e pare che Conte propenda per questa nuova discussione.
(Credits immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)