L’appello di Aboubakar Soumahoro: domani fermiamo i carrelli in favore dei diritti dei braccianti
20/05/2020 di Ilaria Roncone
L’hashtag sta prendendo piede sui social: #feriamoicarrelli. La proposta è di non comprare né frutta né verdura durante la giornata di domani, giovedì 21 maggio, per manifestare a favore dei diritti dei braccianti e delle persone che lavorano 12 ore al giorno per 20-30 euro senza vedersi garantito nessun diritto. Le stesse persone che l’opposizione preferirebbe mantenere in questo stato – come evidenziato dagli ultimi interventi di Giorgia Meloni – e che dicono no, chiedendo la partecipazione di consumatori e consumatrici a loro favore. L’iniziativa sta prendendo piede grazie alla diffusione dell’appello dell’attivista sindacale e social Aboubakar Soumahoro.
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Braccianti in protesta per i loro diritti
Dopo la regolarizzazione dei braccianti che lavorano nei campi sfruttati dal caporalato e da meccanismi di lavoro nero attuata da Teresa Bellanova, le opposizioni ancora parlano di un «ricatto del governo» – come lo ha definito la leader di Fratelli d’Italia -, il quale si sarebbe approfittato della situazione di crisi e di emergenza causata dal coronavirus per regolarizzare 200 mila clandestini. I clandestini vanno bene finché lavorano in nero per paghe da fame, insomma, ma regolarizzarli no. In molti non ci stanno più e la protesta che sta prendendo piede vede molte persone solidali sui social parte.
«Cara consumatrice, caro consumatore»
Cara consumatrice, caro consumatore, arriva un momento in cui bisogna parteggiare per difendere la comunità umana dalla pericolosa cultura della devalutazione della vita umana. Domani parteggiate con noi per i Diritti e la Giustizia sociale. #nonsonoinvisibile #fermiamoicarrelli pic.twitter.com/VteXoXH9Gz
— Aboubakar Soumahoro (@aboubakar_soum) May 20, 2020
Comincia così il video appello di Aboubakar Soumahoro, attivista sindacale e sociale che ha recentemente invitato Salvini a ad andare a lavorare nei campi con lui e i suoi compagni. Nel video Soumahoro rivolge un preciso appello ai cittadini: «domani, giorno 21, incroceremo le braccia. Anche voi incrociate le braccia come noi, non comprando verdura né frutta. Fate sciopero della spesa per riconoscerci quella dignità di esseri umani che qualcuno si ostina a considerare solo braccia».
(Immagine copertina dal video appello di Aboubakar Soumahoro)