Per Giorgia Meloni il governo ha usato «l’agricoltura come ricatto per sanare immigrati clandestini»

Ieri sera Giorgia Meloni è stata ospite in collegamento nello studio di Mario Giordano, a Fuori dal Coro. Tra i vari siparietti tipici del giornalista che va in onda su Rete 4 – e contro il cui programma Agcom ha avviato un procedimento -, è stata presente anche la leader di Fratelli d’Italia. Tra i vari temi affrontati, dal decreto Bilancio alla sfiducia a Bonafede, la Meloni ha parlato anche della regolarizzazione dei circa 200 mila migranti – come chiarito da Conte nell’ultima conferenza stampa – per lavorare nei campi e nell’agricoltura italiana. Critiche anche al decreto Liquidità e paragoni a non finire tra italiani e migranti, con ritorno anche ai famosi 35 euro.

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«Agricoltura come ricatto per sanare immigrati clandestini»


Questo è il valore del provvedimento per Giorgia Meloni. Non c’entrano la lotta al caporalato e al lavoro in nero se questo comporta regolarizzare centinaia di migliaia di persone che vivono ghettizzate e sfruttate da imprese e aziende sul nostro territorio e per il nostro territorio, per quel made in Italia che la leader tanto promuove. Il governo di cui fa parte Teresa Bellanova, ministra che si è impegnata in prima persona per ottenere questo risultato, a detta di Meloni «ha rifiutato tutte le proposte serie per aiutare il comparto agricolo. E sa perché?», prosegue rivolgendosi a Giordano. «Perché voleva arrivare esattamente a questo. Utilizzare l’agricoltura come un ricatto per sanare centinaia di migliaia di immigrati clandestini. Secondo lei, Mario, nei nostri campi servono 600 mila persone?».

Sul bonus 600 euro: «8 euro al giorno agli italiani, 35 ai clandestini»

Non è mancato nemmeno l’attacco al decreto Liquidità e al bonus 600 euro di cui, finora, gli aventi diritto hanno avuto solo la prima tranche: «Vuol dire che in 70 giorni a questi autonomi noi abbiamo dato 600 euro, 8 euro al giorno. Agli immigrati clandestini che sbarcano qui gliene diamo 35. Ma di che stiamo parlando?». I soldi del decreto Liquidità sono «un grande favore fatto alle banche, ma per quello che riguarda le piccole attività vedremo poco e niente». Un ritorno all’opposizione nuda e cruda pre-crisi da coronavirus, quindi, fatta di motti e semplificazioni giocano con i numeri.

(Immagine copertina dalla puntata di Fuori dal Coro del 19/05/2020)

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