Lo scienziato che corregge il tweet di Trump sulle sue dimissioni dall’ospedale

Eric Topol ha inviato al Presidente degli Stati Uniti le modifiche al suo post

06/10/2020 di Enzo Boldi

«Non avere paura». Non si tratta del brano di Tommaso Paradiso, ma del messaggio inviato agli americani del Presidente degli Stati Uniti al momento delle sue dimissioni dall’ospedale in cui era ricoverato dopo l’aggravamento dei sintomi Covid. Il numero uno della Casa Bianca ha fatto capire che quanto capitato a lui è l’esempio di come il virus si possa battere, invitando i cittadini a non essere timorosi. Ma qui entra a gamba tesa l’intervento social di Eric Topol: lo scienziato corregge tweet Trump.

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«Lascio il Walter Reed Center oggi alle 18.30. Mi sento benissimo. Non abbiate paura del Covid. Non lasciate che domini la vostra vita. Abbiamo sviluppato farmaci eccellenti e conoscenze. Abbiamo sviluppato, sotto l’amministrazione Trump, alcuni medicinali e conoscenze straordinarie. Mi sento meglio di 20 anni fa». Questo il messaggio social comparso sul profilo Twitter ufficiale del numero uno della Casa Bianca. Ma secondo lo scienziato Eric Topol, quel post contiene una serie di errori sottolineati di rosso.

Scienziato corregge tweet Trump dopo le dimissioni dall’ospedale

Ecco come lo scienziato corregge tweet Trump e lo invia al Presidente degli Stati Uniti.

Innanzitutto sottolinea come Donald Trump abbia lasciato prematuramente l’ospedale dopo il suo ricovero. Poi inserisce un inciso fondamentale all’appello del «non abbiate paura del virus». Eric Topol scrive: «Anche se 210mila americani sono morti e moltissimi stanno soffrendo».

Non abbiate paura, ma ci sono 210mila americani morti

E non finisce qui. Se Donald Trump elogia le cure e le conoscenze sviluppata dalla sua amministrazione, lo scienziato che lo corregge sottolinea che «non le abbiamo sviluppate noi e tu non le avrai». Infine, in un secondo tweet rivisto, aggiunge una postilla polemica alla dichiarazione del numero uno della Casa Bianca che ha detto di stare meglio rispetto a 20 anni fa: «Merito dello splendido lavoro degli steroidi»

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