Sangiuliano, la differenza tra l’intervento alla convention di FdI e l’intervista a Renzi

All'evento della Lega in cui Matteo Renzi sarà ospite, Sangiuliano è chiamato in causa in qualità di giornalista proprio per fare un'intervista

21/05/2022 di Ilaria Roncone

Andiamo con ordine: Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, è stato al centro di una serie di polemiche e oggetto di richiamo formale da parte della Rai per il suo intervento alla convention milanese di Fratelli d’Italia in vesti troppo poco giornalistiche e un po’ troppo politiche. In seguito all’intervento aveva anche trovato spazio una notizia sulle minacce a Sangiuliano per il simbolo delle Brigate Rosse comparse all’interno di un ascensore negli studi di Saxa Rubra. Della questione abbiamo già parlato, specificando che selfie fatti dai giornalisti in quello stesso ascensore provano che la stella – che non è circondata da un cerchio, come invece dovrebbe essere per allidere alle Brigate Rosse – non ha niente a che vedere con intimidazioni al direttore del Tg2. Quello che invece va tenuto presente è il richiamo formale che ha ricevuto dalla sua stessa azienda per quell’intervento sottolineando, al contempo, la differenza con la questione Sangiuliano intervista Renzi.

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Il richiamo formale della Rai a Sangiuliano

In Rai non c’è dubbio, come è stato comunicato ufficialmente: «Si precisa che, relativamente alla presenza alla Convention programmatica di Fratelli d’Italia, il Direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, in base a quanto previsto dalla policy aziendale, ha fatto richiesta di partecipare in qualità di moderatore a un dibattito». In un primo momento, quindi, la Rai è stata d’accordo per la natura stessa di quello che avrebbe dovuto essere l’intervento. «Tuttavia – si chiarisce – dalle successive verifiche, è emerso essersi trattato di un intervento dal palco».

Parole che, a tutti gli effetti, sono state viste come un intervento molto lontano dal ruolo di giornalista e ben più tendente a quello di politico in un evento di un noto partito di destra mantenendo un atteggiamento che non è classificabile come superpartes (una posizione che, appunto, dovrebbe tenere in quanto giornalista). «L’esito dell’istruttoria – termina la nota – si è concluso con un richiamo al rispetto puntuale delle procedute nei confronti del Direttore del TG2».

Sangiuliano intervista Renzi, perché le due cose sono diverse?

O almeno, dovrebbero esserlo. Matteo Renzi – nei vari giri che sta facendo andando un po’ a eventi di destra e un po’ a eventi di sinistra a presentare il suo libro Il Mostro in cui parla dei trascorsi giudiziari suoi e della sua famiglia – interverrà presso la Scuola di formazione politica della Lega organizzata da Armando Siri a Milano. In questo contesto, appunto, verrà intervistato da Sangiuliano. Si tratta di un’occasione nella quale – come sottolinea anche l’edizione cartacea del Fatto Quotidiano – non dovrebbero emergere punti critici come nell’intervento del direttore presso la convention di FdI.

L’intervista da giornalista a politico, per sua stessa natura, dovrebbe assumere una forma diversa e le vesti superpartes dovrebbero prevalere senza se e senza ma.

(Immagine copertina da Italy Photo Press)

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