Quelli che titolano «Samantha Cristoforetti candidata alla “missione” Artemis 1»

Diversi quotidiani hanno rilanciato così una non-notizia sul progetto della Nasa e il lancio verso la luna previsto per il 29 agosto

25/08/2022 di Enzo Boldi

I titoli giornalistici hanno della caratteristiche vincolanti: brevi, sintetici ma devono contenere informazioni esaustive e, soprattutto, esatte. Un lavoro molto difficile, soprattutto per via della necessità di sintesi. Ma questo non può portare alla pubblicazione di contenuti espressi in forma superficiale. Perché il titolo è il biglietto da visita, quello che convince il lettore (parlando esclusivamente del web) a cliccare, entrare e leggere un articolo piuttosto che un altro. Quel che è accaduto negli ultimi giorni parlando di Samantha Cristoforetti e del suo presunto (?) coinvolgimento in una “missione” per riportare l’essere umano sulla luna – nell’ambito del progetto “Artemis” della NASA – è l’esatto emblema di quel che non dovrebbe essere pubblicato sugli organi di informazione.

LEGGI ANCHE > No, questo non è il selfie di Samantha Cristoforetti dallo spazio

Questa riflessione sul modo in cui i media veicolano alcune informazioni (e quando si parla di missioni spaziali et similia l’errore è sempre dietro l’angolo) parte da quanto denunciato sui social da Paolo Attivissimo.

Titoli simili non sono comparsi solamente su Il Fatto Quotidiano, ma anche su altri importanti siti di informazione. Tutti con il riferimento alla “candidata” Samantha Cristoforetti per questa missione Artemis 1, con la NASA che sta lavorando (il primo lancio era previsto nel 2020, poi è stato posticipato alla fine del 2021 e, infine, programmato per il 29 agosto del 2022) per inseguire un obiettivo: riportare l’essere umano a calpestare il suolo lunare.

Samantha Cristoforetti e i titoli sulla “missione” Artemis 1

E dalla narrazione titolistica di questi quotidiani, appaiono evidenti diversi problemi. Sia dialettici che tecnici. Innanzitutto per quel che riguarda il termine “missione”. Perché la missione Artemis 1, con il lancio previsto tra pochi giorni, sarà senza equipaggio a bordo. E come spiegato dal sito ufficiale della NASA: «Tutti gli occhi saranno puntati sullo storico Launch Complex 39B quando la navicella spaziale Orion e il razzo Space Launch System (SLS) decolleranno per la prima volta dal Kennedy Space Center modernizzato della NASA in Florida. Artemis I sarà la prima di una serie di missioni sempre più complesse per costruire una presenza umana a lungo termine sulla Luna per i decenni a venire. Gli obiettivi principali di Artemis I sono: verificare i sistemi di Orion in un ambiente di volo spaziale e garantire un rientro, una discesa, uno splashdown e un recupero sicuri prima del primo volo con l’equipaggio su Artemis II». 

Artemis 1, dunque, sarà un lancio senza equipaggio. Una missione (la prima delle tante) per valutare la situazione per un futuro e futuribile nuovo sbarco sulla luna. E lo sbarco sulla luna è previsto con una non ancora calendarizzata (quindi solo ipotizzata, con dettagli che saranno valutati solo al rientro della navicella spaziale Orion, senza equipaggio, previsto per il 10 ottobre del 2022) missione Artemis II. È scritto a chiare lettere tra gli obiettivi della NASA.

Cos’altro c’e di sbagliato

Insomma, come fa Samantha Cristoforetti a essere la candidata – in quota ESA – per la suddetta missione se si parla di lancio senza equipaggio? Si può senz’altro pensare che l’astronauta italiana sia una delle possibili persone che saranno coinvolte all’interno del programma spaziale Artemis. Ma un programma spaziale è ben diverso da una missione. La prima è il contenitore, la seconda è uno dei tanti contenuti dell’intero progetto. E di sbagliato c’è anche un fattore tecnico. Quando si parla di missione Artemis 1 si fa riferimento (perché così è scritto) al lancio del 29 agosto. Ma la nostra connazionale è impegnata – fino al mese di settembre – nello spazio. Si trova, come ben noto a tutti, all’interno della Stazione Spaziale Internazionale. Difficile possa fare un salto dall’ISS e salire al volto sulla navicella Orion per raggiungere la Luna. Insomma, senza cercare il clamore nei titoli si poteva affermare che la 45enne milanese potrebbe entrare a far parte del programma spaziale “Artemis”, senza annunciare un suo possibile sbarco sulla luna con partenza tra quattro giorni.

(Foto IPP/Felice De Martino)

Share this article