Tutti i social e le piattaforme lo bannano per i contenuti misogini che pubblica

Le tante segnalazioni partite arrivate sui social, in particolare su TikTok, hanno portato a un ban generalizzato di Andrew Tate per le sue dichiarazioni misogine

24/08/2022 di Ilaria Roncone

Chi è Andrew Tate e quale è la sua storia? Ricapitolando, il nome dell’uomo inizia a essere conosciuto nel 2016 in seguito all’eliminazione dal Grande Fratelli in UK dopo l’uscita di un video in cui sembrava aggredire una donna. Del video, all’epoca, il lottatore di kickboxing ha detto che si trattava di «una menzogna totale che cercava di mettermi in cattiva luce». L’uomo si è fatto notare, negli anni successivi, per la pubblicazione di una serie di contenuti misogini sui social e – per questo – ora risulta essere bloccato su tutti i social network e le piattaforme. Ultimo, in ordine cronologico, è stato Youtube. Una vera e propria presa di posizione, quella di Andrew Tate bannato, contro i contenuti di odio nei confronti delle donne che vede quest’uomo bannato ovunque.

LEGGI ANCHE >>> Usano il nome e il volto di Matteo Bassetti per truffare gli utenti online

Andrew Tate bannato ovunque per i suoi contenuti misogini

Quello qui sopra è solo uno dei tanti contenuti provocatori che Tate ha diffuso sui suoi social per anni. Youtube è stato l’ultimo dei social ad agire, in seguito alla decisione presa da Meta – che ha bloccato sia il profilo Instagram (con 4,7 milioni di follower al momento della rimozione) che il profilo Facebook di Tate -. Anche Twitter lo ha bannato in seguito a un contenuto in cui affermava che le donne dovrebbero «assumersi la responsabilità» delle aggressioni sessuali che subiscono. La giustificazione per la chiusura del profilo Youtube – che contava oltre un milione di follower – che Google ha fornito a BBC è la «violazione delle Linee guida della comunità e dei Termini di servizio, inclusa la nostra politica di incitamento all’odio».

Anche TikTok ha deciso di bannare Tate perché «la misoginia è un’ideologia odiosa che non è tollerata dalla piattaforma», ha detto un portavoce di TikTok parlando dell’uomo. Il profilo dell’uomo è stato bloccato nell’ambito della ricerca di contenuti da rimuovere perché violano le policy: «Da settimane rimuoviamo video e account violenti e accogliamo con favore la notizia che anche altre piattaforme stanno prendendo provvedimenti contro questo individuo». Nel caso di Meta, l’azienda afferma di aver rimosso i contenuti per ragioni legate alle policy su organizzazioni e individui pericolosi, non fornendo ulteriori dettagli.

Le segnalazioni ai suoi contenuti sono partite da TikTok

La portata dei video di Andrew Tate è salita quest’estate, arrivando a moltissimi adolescenti che li hanno commentati. Da lì è iniziata la preoccupazione rispetto all’impatto che contenuti che vengono visualizzati da così tante persone – diversi milioni, tra i vari account social dell’uomo – potessero avere anche tra i giovani utenti (che, per via delle vacanze estive, hanno avuto più tempo da passare tra scroll vari).

Da TikTok sono arrivate moltissime segnalazioni di persone che si sono ritrovate i suoi video nel feed, portando a un ondata di critiche su un social che ha una presenza giovanile massiccia, quelle nuove generazioni che ai contenuti misogini si ribellano più delle precedenti. Come ha evidenziato Marianna Spring, corrispondente per disinformazione e social media a BBC Panorama, ci sono piattaforme che – tramite l’algoritmo – tendono sempre più a raccomandare contenuti misogini provenienti anche da account troll.

Tornando ai numeri, su TikTok in particolare i video raccolti sotto l’hashtag #AndrewTate sono arrivati a collezionare oltre 12,7 miliardi di visualizzazioni, evidenziando l’enorme portata dei suoi contenuti anche a livello di ripresa da parte di altre persone (in molti casi, per criticare). Anche su Youtube i numeri sono alti, con i video più popolari che hanno raggiunto milioni di visualizzazioni.

Tra le dichiarazioni che hanno maggiormente creato scalpore c’è quella, durante un’intervista condotta da un altro youtuber, in cui ha apertamente detto di essere «assolutamente un misogino e realista, e quando sei realista sei sessista. Non c’è modo di essere radicati nella realtà e non essere sessisti». Ha aggiunto che le donne sarebbero «intrinsecamente pigre» e come, secondo lui, «non esiste una donna indipendente». Tocchiamo il fondo, tanto per concludere in bellezza: «Se ho responsabilità su di lei, allora devo avere un certo grado di autorità. Non puoi essere responsabile di un cane se non ti obbedisce».

Share this article
TAGS