Perché Salvini risponde con i ritornelli quando gli fanno le domande davanti ai giornalisti?
Antonella Soldo, del comitato promotore del Referendum Cannabis (megliolegale), ha rivolto una domanda al leader della Lega che, però, non ha risposto nel merito
15/02/2022 di Redazione
Questa mattina, davanti alla Corte Costituzionale che stava esaminando la legittimità dei quesiti del referendum per la legalizzazione della cannabis, Matteo Salvini ha usato un’arma comunicativa decisamente consueta: quella di proporre una sorta di mantra, di ritornello, di fronte alle obiezioni puntuali, che entrano nel merito della questione. Circola un video in cui si dice che il leader della Lega, rispondendo a una giornalista, se ne esce fuori con la frase: «Se lei vuole farsi le canne è libera di farlo. Io no, punto e basta». In realtà, le domande al leader della Lega sono state poste dalla project coordinator di megliolegale, che ha promosso la raccolta firme per il referendum sulla legalizzazione della cannabis, Antonella Soldo.
LEGGI ANCHE > La Verità e la storia del referendum sulla cannabis che sdogana la droga dello stupro
Salvini sulle canne e la risposta ad Antonella Soldo
«Salvini non risponde a una giornalista – dice la Soldo in un intervento per Il Fatto Quotidiano – ma dà una risposta a me, dicendo che io sono libera di farmi le canne. In realtà, dire questo significa dire che chiunque può andarsi a mettere nelle mani della criminalità organizzata per prendersi una sostanza stupefacente. Oggi lo stato assicura a questa criminalità organizzata il monopolio».
Salvini arriva a dare questa risposta dopo aver ripetuto per tre/quattro volte il mantra «io sono contro l’utilizzo di ogni genere di droga», anche di fronte a una domanda più articolata – quella della Soldo, appunto – che entrava nel merito del quesito sul referendum e delle varie implicazioni della legalizzazione della cannabis. Argomentazioni che vengono liquidate con una frase spot, di facile comprensione, che – tuttavia – non corrisponde a una risposta organica al vero problema. Dire di essere “contro ogni genere di droga” non significa entrare nel merito della discussione che il referendum intende avviare. Significa semplicemente ripetere, in favor di telecamera, un concetto da far entrare in testa all’elettore medio. Il problema è che la stampa, tutta schierata davanti al leader della Lega, non lo ha incalzato rispetto alle argomentazioni informate addotte dalla project coordinator Antonella Soldo. Perché accettare risposte fuori tema dalle nostre istituzioni politiche senza battere ciglio?