Salvini, il capretto, l’agnello e Chef Rubio: la discussione su Twitter

Giornate impegnative per l’account twitter di Matteo Salvini. Dopo il botta e risposta con Saviano, adesso parte una discussione con Chef Rubio. Il tema? la crudeltà verso gli animali per le ricorrenze religiose

Matteo Salvini vs Chef Rubio, il capretto salvato dai Musulmani

«Oggi in tutta Italia i fedeli musulmani hanno celebrato la , che prevede il di un animale, sgozzandolo» annuncia Matteo Salvini su Twitter, e allega anche il video del povero animale. Nelle immagini si vede l’animale mentre viene trasportato, ancora vivo e legato, in un passeggino. «Ho chiamato la polizia, qui in Italia non si può fare, non puoi torturare un animale» dice l’uomo dietro alla videocamera che sembra essere quello di uno smartphone. LE riprese si interrompono all’arrivo dei poliziotti, ma come si è conclusa la vicenda lo racconta il leader del Carroccio: «A Napoli questo capretto è stato salvato all’ultimo ma nel resto del Paese centinaia di migliaia di bestie sono state macellate senza pietà».

LEGGI ANCHE >Il sondaggio sui musulmani in Italia: i giovani più integrati di adulti e anziani

Matteo Salvini vs Chef Rubio, «e l’agnello dei cristiani invece?»

Sotto al tweet, le solite migliaia di commenti, tra chi lo accusa di ipocrisia e chi invece incoraggia il leader della Lega. Tra le risposte, spunta anche quella di Chef Rubio, il protagonista di Unti e Bisunti e Camionisti in trattoria. Non è la prima volta che Gabriele Rubini si scaglia contro Salvini: se poi l’argomento è il cibo allora la tentazione è troppo grande. Lo chef romano si rivolge direttamente a Salvini chiedendo «mi spieghi perché il capretto “musulmano” no ma l’agnello “cristiano” si? […] Non finisce mai di stupirmi».

LEGGI ANCHE >Rita Dalla Chiesa e Fabrizio Bracconeri litigano sull’agnello mangiato a Pasqua

Matteo Salvini vs Chef Rubio, ma in Italia si può sgozzare un animale?

L’uccisione dell’animale durante il rituale islamico prevede che questo venga appeso e sgozzato, per farlo morire dissanguato. Una pratica religiosa che viene contestata ogni anno da associazioni animaliste, ma che non è fuorilegge. La normativa che regola l’uccisione degli animali è stabilita dal Decreto Legislativo n.333 del 1° settembre 1998. La legge stabilisce che l’animale destinato al macello debba essere stordito prima di venir ucciso, ma stabilisce anche che «ferme restando le vigenti disposizioni contro il maltrattamento degli animali» il decreto non si applica in alcune circostanze tra cui « agli animali abbattuti in occasione di manifestazioni culturali o sportive». Il sangue viene fatto defluire dall’animale anche nella religione ebraica: la cucina kosher considera infatti il sangue impuro. La domanda allora è se il rito religioso possa essere considerato crudeltà. Il maltrattamento verso gli animali è un reato  previsto dall’articolo 544-ter e disciplinato nel codice penale, dove si stabilisce una multa o reclusione nei confronti di «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche». Nel 2016, però, una sentenza della Corte d’Appello di Genova aveva stabilito che il rito religioso prevaleva sul concetto di crudeltà verso gli animali, assolvendo due rom che avevano sgozzato e appeso un capretto in strada.

(credits immagine copertina ANSA/ETTORE FERRARI)

Share this article