Salvini: «Su immigrazione e sicurezza bombardavo tutti i giorni. M5S-Pd, vigliacchi»
04/09/2019 di Gaia Mellone
Secondo Matteo Salvini, il suo unico errore è stato peccare di ingenuità. «Ho sottovalutato la loro fame di poltrone» dice a Libero parlando del Movimento 5 Stelle, e al nuovo governo avverte: «Spartitevi le poltrone, mettete da parte gli ultimi soldi perché torneremo presto. Presto vinceremo, vinceremo e vinceremo».
Salvini: «Su immigrazione e sicurezza bombardavo tutti i giorni. M5S-Pd, vigliacchi»
Che Matteo Salvini non vedesse di buon occhio la nuova alleanza dell’ex partner di governo con uno dei suoi acerrimi nemici, era cosa nota. Fatto sta che l’alleanza giallorossa ora va avanti, ma Matteo Salvini non si sente di dire di essere rimasto indietro. Da un lato il leader leghista ha gli occhi puntati sulle elezioni in Umbria e Pontida, ma di una cosa è certo: «Mi batterò perché non venga smontato il mio lavoro». Il lavoro di cui parla sono i risultati ottenuti in tema di «immigrazione» e «sicurezza» dove «io bombardavo tutti i giorni». «Non avevo ancora lasciato il Viminale e già dieci navi incrociavano al largo di Lampedusa» dichiara il leghista a Libero, che però non si dice affatto sorpreso del risultato plebiscitario ottenuto su Rousseau, anzi dice che «era prevedibile, il ribaltone è stato ben organizzato». Non c’è depressione, ma un po’ di amarezza. Salvini ribadisce che non vuole parlare male di Luigi Di Maio e nemmeno di quei grillini con cui ha lavorato bene, anzi conferma che qualcuno ha già bussato alla sua porta, ma che «non è la priorità ora».
«Vigliacchi, mercato delle vacche indegno»
La rabbia però c’è: «M5S e Pd si detestano ma si sono messi d’accordo per non far votare gli italiani» dice deciso a Libero dando alle due forze politiche dei «vigliacchi» e decretando la loro alleanza come «il governo dell’odio» da cui è «orgoglioso di essere rimasto fuori» considerandolo un «mercato delle vacche indegno». Insomma, il boccone da mandare giù è parecchio amaro, non fosse altro perché i suoi ex alleati si sono ora schierati dalla parte del Partito Democratico, uno degli acerrimi nemici del Carroccio. Ma Matteo Salvini non si pente di nessuno dei passi compiuti: «Non ho preso una insolazione a Milano Marittima, tutta la Lega mi chiedeva di rompere, e con lei gli imprenditori, le persone che incontravo, la società». E racconta che la rottura ha invece compattato sia il partito che il seguito: «L’ultimo sondaggio dice che il 90% degli elettori leghisti è a favore della rottura: la mossa ha compattato il nostro popolo».