Salvini chiede (di nuovo) di riaprire come hanno fatto Germania, Polonia e Ungheria

Gli umori del popolo, si sa, sono vari e variegati. All’inizio, non voleva credere alla pandemia e – di conseguenza – continuava a condurre una vita normale, nonostante segnali poco incoraggianti. Poi, preso dalla paura, ha iniziato a chiedere chiusure serrate. Ora, dopo un mese di isolamento forzato, sta iniziando a mostrare segnali di insofferenza. Segnali condivisi anche dal mondo delle imprese, che vorrebbero avviare al più presto la soluzione, come testimoniato anche dalle parole di Licia Mattioli di Confindustria a Otto e Mezzo. Segnali che, nemmeno a farlo apposta, sono condivisi anche dal leader della Lega: Matteo Salvini chiede di riaprire tutto. Ed è l’ennesimo cambio di passo nella sua personalissima gestione della crisi.

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Salvini chiede di riaprire, le parole al Sole 24 Ore

Parla alla platea di Confindustria, Matteo Salvini, dalle colonne del Sole 24 Ore. E, nell’intervista, sottolinea che va bene il parere degli scienziati e degli esperti epidemiologi, ma la politica deve fare il suo corso. E se le imprese chiedono alla politica di riaprire, allora bisogna riaprire: «La maggioranza delle aziende in Germania è aperta – dice Salvini -, in Polonia e Ungheria pure e in generale sono in attività quelle degli altri Paesi del Nord. Laddove ci sono imprese in grado di mettere in sicurezza i lavoratori perfino a proprie spese, visto che anche su questo è stato respinto il nostro emendamento, deve essergli data la possibilità di riaprire perché altrimenti molte resteranno chiuse per sempre».

Eccoli, dunque, i modelli di Salvini. Quella Germania che la Lega ha attaccato pesantemente (soprattutto ieri per l’articolo di una testata giornalistica tedesca, Die Welt, non propriamente collegata alla cancelleria dello Stato federale: un po’ come se la Merkel se la prendesse per un titolo un po’ troppo spinto di Libero), quell’Ungheria in cui Viktor Orban ha ottenuto i pieni poteri e che, in realtà, ha esteso il lockdown a tempo indeterminato, quella Polonia che non è proprio tra le prime economie europee.

Le giravolte di Salvini sulla gestione dell’emergenza

Matteo Salvini getta benzina sul fuoco e dice che «quando gli italiani dopo Pasqua si accorgeranno che la cassa integrazione non è arrivata, così come l’indennità per gli autonomi, salirà la rabbia». Insomma, dopo la sua voglia di riaprire documentata in un video di fine febbraio e dopo la polemica con il governo per il ritardo delle chiusure totali (che la Lega avrebbe voluto ancora più stringenti), ora c’è l’ennesima lamentela sullo scarso tempismo nella ripartenza delle industrie. Cambia il vento e cambiano le opinioni. Ma la lungimiranza non è di questo mondo.

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