Mentre Giletti è a Mosca, Sallusti abbandona lo studio perché il Cremlino «è un palazzo di m***a»

Succede di tutto nella trasferta del conduttore di Non è l'Arena: ha anche un malore, lo studio diventa bollente

06/06/2022 di Redazione

A Mosca farà anche freddo, ma la temperatura nello studio di Non è l’Arena era altissima ieri sera. Così, mentre Massimo Giletti era in collegamento da un affaccio sulla piazza Rossa della capitale russa, nello studio della trasmissione di La7 volavano coltelli. Il giornalista ha prima intervistato Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov (non in presenza, ma in video-collegamento), poi ha dovuto confrontarsi con un Alessandro Sallusti scatenato, che ha rinunciato al compenso pattuito e ha lasciato lo studio. Il motivo? Il direttore di Libero ha detto di non volersi prestare alla propaganda filo-russa che, secondo lui, stava andando in scena in trasmissione in quel momento, con Giletti collegato da Mosca, la Zakharova che ha contrastato Giletti su qualsiasi punto relativo alla possibile pace tra Russia e Ucraina e la presenza di due ospiti – il nipote di Antonio Gramsci e Vladimir Soloviev – accanto al conduttore.

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Sallusti contro Giletti per la sua conduzione da Mosca

Sallusti è scattato quando la portavoce del ministro degli Esteri russo ha dato del “bambino” a Giletti, accusandolo di semplificare eccessivamente il discorso sulla guerra. «Questo è asservimento totale alla peggiore propaganda che ci possa essere – ha detto Sallusti, dopo l’intervista della Zakharova -, utilizzando anche gli utili idioti che non mancano mai, tra cui Cacciari, che hanno usato la forza evocativa del Cremlino e del suo fascino. Ma in quel palazzo alle tue spalle, e faresti bene a ricordarlo a chi ti sta di fianco sono stati organizzati, decisi e messi in pratica i peggiori crimini contro l’umanità del secolo scorso e di questo secolo: quello è un palazzo di merda, perché lì il comunismo ha fatto le più grandi tragedie del secolo scorso e di questo secolo».

Poi Sallusti ha annunciato di andare via. Ovviamente, il direttore di Libero era perfettamente a conoscenza della conduzione di Giletti da Mosca. Tuttavia, secondo Sallusti, Giletti avrebbe dovuto sfruttare l’occasione per parlare al popolo russo. «Immaginavo – ha detto – una intervista a Putin o a un ministro, un qualcosa per cui noi dovevamo andare fieri della nostra libertà di informazione, e invece mi ritrovo qui, in un asservimento totale alla peggiore propaganda che possa esserci. A me fa tristezza vedere un giornalista che stimo venir chiamato “bambino” e “incompetente” da una cretina che non sa nemmeno di che cosa sta parlando, perché noi la libertà ce l’abbiamo e sappiamo che cos’è e ce la difendiamo, io di fare la foglia di fico a quegli altri due c******i che hai di fianco non ci sto e quindi rinuncio al compenso pattuito, ma a questa sceneggiata non voglio più partecipare, grazie». Dopo l’intervento di Sallusti, Massimo Giletti ha avuto anche un malore, che gli ha impedito di proseguire – per qualche minuto – con la trasmissione.

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