La faccia di Molinari (Lega) quando dice che la Lombardia non poteva dichiarare zone rosse, ma viene smentito in diretta | VIDEO
09/04/2020 di Enzo Boldi
Dopo giorni in cui se ne parla apertamente – con tanto di ammissione anche da parte dell’assessore al Welfare Giulio Gallera – c’è qualche esponente politico che continua a ripetere che la Regione Lombardia non aveva facoltà di dichiarare Alzano Lombardo e Nembro zone rosse. L’ultimo di una lunga serie è il leghista Riccardo Molinari che, ospite di Serena Bortone ad Agorà (Rai 3) aveva ripreso il j’accuse contro il governo proprio su questo tema. La giornalista è dovuta intervenire ricordando che la responsabilità poteva esser presa dalla Regione guidata da Attilio Fontana e allora il Capogruppo del Carroccio alla Camera ha cambiato discorso.
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«È il Governo che non ha individuato Alzano come zona rossa per tempo, nonostante la Regione Lombardia l’avesse chiesto», ha detto Riccardo Molinari in collegamento. Serena Bortone, che da giorni è costretta a interrompere i suoi interlocutori ricordando che – in realtà – le Regioni hanno facoltà di dichiarare zone rosse, ha dovuto ribadire questo concetto anche al leghista.
“E’ il Governo che non ha individuato Alzano come zona rossa per tempo, la Regione l’aveva chiesto. Fontana ha detto che la Regione Lombardia non aveva capacità di farlo” @MolinariRik #agorarai pic.twitter.com/A7cr2Bl5Fg
— Agorà (@agorarai) April 9, 2020
Riccardo Molinari e le zone rosse di Alzano e Nembro
«Siccome ne parliamo ogni giorno, e io sembro una testimone vivente del Covid-19: il governo lo poteva fare, la Regione non ha mai presentato domanda per iscritto, la Regione lo avrebbe potuto fare (lo ha ammesso anche Gallera) – ha detto Serena Bortone -. Diciamo che c’è una responsabilità condivisa perché la Regione, se voleva farlo, lo poteva fare». Riccardo Molinari, non contento, ha proseguito dicendo che Fontana non aveva la possibilità, ma la carta dei regolamenti lo smentisce, con la competenza (come sottolineato dalla giornalista) che spettava anche alla Regione che poteva decidere per proprio conto. E lì, dopo qualche secondo di impassibilità, il leghista ha deciso di cambiare discorso parlando del Piemonte.
La storia dei bambini cinesi
Poco prima di imbattersi in questa smentita in diretta, lo stesso Riccardo Molinari ha ritirato fuori la storia dei bambini cinesi che dovevano esser lasciati a casa e in quarantena come tutte le persone che rientravano dalla Cina.
“Ci dicevano che eravamo razzisti e che volevamo mettere i bambini cinesi in quarantena. Forse se avessimo preso precauzioni. Forse se il governo avesse dato a tutti presidi di protezione. Forse le cose sarebbero andate diversamente” @MolinariRik Lega#agorarai pic.twitter.com/WbVc2AdNZH
— Agorà (@agorarai) April 9, 2020
Poi, smentendo sé stesso, sottolinea come forse il Coronavirus in Italia non sia arrivato dalla Cina, ma dalla Germania.
(foto di copertina: da Agorà, Rai 3)