L’estate sta finendo, ma la scuola resta in alto mare

L'incontro tra Regioni, ministri e Cts non ha risolto le questioni cruciali

26/08/2020 di Enzo Boldi

La scuola si incaglia, ancora una volta. Con l’estate agli sgoccioli e il rientro in aula sempre più vicino, era lecito attendersi soluzioni già nei giorni scorsi. E, invece, la riunione (telematica) tra Presidente di Regione, ministri e membri del Comitato Tecnico-Scientifico ha trovato solo alcune boe a cui appigliarsi. Se da una parte è stato dato il via libera al documento dell’ISS per la riapertura scuole, dall’altro mancano tanti altri tasselli per la ripresa. Problemi non risolti a sei giorni dal 1° settembre, giorno in cui i primi ragazzi rimetteranno piede (dopo sei lunghi mesi) all’interno delle aule scolastiche.

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Tra i (pochi) temi che hanno trovato di comune accordo Presidenti, ministri e Cts c’è quello dei nuovi banchi monoposto che saranno distribuiti (i primi) nelle scuole del Bel Paese a partire da venerdì 28 agosto. L’altro aspetto è l’assunzione di 70mila tra docenti e personale Ata.Insomma, una corsa contro il tempo che potrebbe portare al completamento delle scorte nel mese di ottobre, ad anno scolastico già iniziato. Ma le ombre sotto il caldo sole dell’estate riguardano altri aspetti fondamentali alla riapertura scuole.

Riapertura scuole, i progressi si incagliano

Gli argomenti su cui ci si è incagliati non sono di poco conto. In primis si è parlato dell’obbligo di mascherine (dai 6 anni in su) per tutti gli studenti, anche durante le lezioni. Molti governatori (dopo aver ascoltato anche gli esperti) hanno ritenuto questa indicazione sbagliata e difficilmente attuabile: c’è chi ha fatto riferimento alla salute dei ragazzi e chi, invece, sottolinea come tra i più piccoli sia quasi impossibile imporre l’utilizzo del dispositivo di protezione individuale. Oltre a ciò, si è dibattuto molto anche sulla misurazione della temperatura: i Presidenti chiedono che sia consentita all’ingresso negli Istituti. Ma il Comitato tecnico-scientifico prosegue sulla linea delle misurazione a casa, così come non sembra voler far un passo indietro sull’uso della mascherina.

Il caos mezzi pubblici

Ultima, ma non per importanza, è la questione dei mezzi pubblici. Le Regioni e la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, hanno chiesto una deroga al distanziamento a bordo. Secondo le regole attuali, infatti, la capienza di autobus, tram e metro è ridotta fino al 50/65%. Negli orari di afflusso alle scuole (che si sommano a quelli lavorativi) si rischia la paralisi del sistema. La richiesta, per il momento, sembra aver fatto solo un buco nell’acqua. E l’estate sta finendo, ma la scuola è ancora in alto mare.

(foto di copertina: da Pixabay)

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