È la Repubblica Centrafricana il secondo paese che adotta il Bitcoin come valuta nazionale

È uno dei paesi più poveri del mondo ma il Bitcoin è ora la moneta ufficiale, secondo una legge approvata all'unanimità dal Parlamento

29/04/2022 di Martina Maria Mancassola

La Repubblica Centrafricana (CAR) è ora il secondo paese in tutto il mondo ad aver adottato il Bitcoin come moneta ufficiale, dopo che l’anno scorso la criptovaluta era stata adottata da El Salvador. La decisione arriva dal presidente Faustin-Archange Touadéra, alla guida della Repubblica che si trova in guerra civile e che ha un elevatissimo tasso di mortalità infantile e un’età media di vita pari a 51 anni. Secondo Reuters e BBC News, il disegno di legge per l’adozione di Bitcoin è stato approvato all’unanimità dal parlamento del paese, anche se Martin Ziguele, ex primo ministro della CAR, ha espresso i suoi dubbi a riguardo, dichiarando che il disegno di legge è stato approvato «per proclamazione».

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Il Bitcoin diventa moneta ufficiale della Repubblica Centrafricana

La Repubblica Centrafricana adotta il Bitcoin e lo rende moneta ufficiale della stessa, ma analisti geopolitici ed esperti finanziari esprimono i loro dubbi sulle ragioni dell’introduzione della criptovaluta. La CAR è, infatti, una nazione che, seppur ricca di risorse quali oro e uranio, non ha alcuno sbocco sul mare ed è uno dei paesi più poveri del mondo. Dal 2012 subisce morte e devastazione a causa della guerra civile e soltanto l’11,4% dei 4,8 milioni di abitanti ha la possibilità di accedere alla rete Internet. Secondo lo studio legale Baker McKenzie, la CAR è uno dei sei stati africani a utilizzare il franco CFA centrafricano come valuta: «una valuta regionale sostenuta dalla Francia e ancorata all’euro». Ieri l’Assemblea nazionale ha votato all’unanimità la legge che introduce il Bitcoin nell’ex colonia francese. Secondo il presidente Touadera: «questa mossa pone la Repubblica Centrafricana sulla mappa dei Paesi più coraggiosi e visionari del mondo», il quale ha aggiunto che il governo «metterà in campo tutti gli sforzi necessari per sostenere il processo di adozione della nuova valuta».

Secondo alcuni, l’adozione di Bitcoin da parte della Repubblica sarebbe un tentativo di contrasto al franco CFA e una vendetta contro la Francia. Chris Maurice, CEO dell’exchange di criptovalute Yellow Card, che studia le attività degli utenti in Africa, ha dichiarato a Reuters che tale mossa: «è un grosso dito medio per il sistema economico francese». Altri, invece, pensano che la mossa sia legata allo stretto rapporto di CAR con la Russia. La Repubblica, infatti, è una delle poche nazioni che non si è schierata durante la guerra russo-ucraina e si è astenuta da un voto delle Nazioni Unite che condanna l’invasione russa dell’Ucraina. Non solo, perché il governo del paese è stato condannato per aver fornito mercenari del gruppo Wagner russo per sconfiggere i gruppi ribelli. Dello stesso parere è l’analista Thierry Vircoulon – dell’Istituto francese di relazioni internazionali – che ha dichiarato: «il contesto, data la corruzione sistemica e un partner russo che deve affrontare sanzioni internazionali, incoraggia i sospetti». Insomma, molti temono che dietro questa mossa ci sia l’iniziativa di Putin.

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