Inflazione USA: gli effetti su economia e Bitcoin secondo gli esperti di Criptovaluta.it

L'analisi che evidenzia come il mercato della criptovaluta abbia giocato un ruolo all'interno di una delle più grandi economie su scala globale

28/04/2022 di Redazione

L’inflazione negli Stati Uniti continua a correre, arrivando a toccare l’8,5% a marzo 2022 su base annua. Secondo il Bureau of Labour Statistics americano, l’incremento su base mensile è stato dell’1,2%, un movimento trainato soprattutto dal settore immobiliare, dalla benzina e dal comparto alimentare. L’inflazione USA è ai massimi dal 1981, tuttavia il dato core mostra i primi segnali di un possibile rallentamento. 

L’inflazione record potrebbe favorire le criptovalute nel 2022, soprattutto dopo le turbolenze sul mercato dell’energia legate al conflitto tra Russia e Ucraina. Con le riserve in dollari ed euro che continuano a perdere valore, molti investitori potrebbero spostare i propri capitali proprio nelle valute digitali, un asset al riparo non solo dalla perdita di valore delle valute fiat, ma anche dagli interventi delle banche centrali di politica monetaria. 

Secondo gli esperti di criptovaluta.it, brand di proprietà della Alessio Ippolito S.R.L. e primo giornale italiano online di notizie sulle criptovalute nel 2021 con oltre 12 milioni di accessi – dati Google Analytics – , la corsa dell’inflazione è senza dubbio un fattore da monitorare con grande attenzione. D’altronde, oggi Bitcoin e le altre criptovalute sono diventate un’alternativa concreta all’oro come bene rifugio anti-inflazione, tenendo conto della natura decentralizzata dei crypto asset e la mancanza di controllo da parte di governi e banche centrali. 

Il dilemma delle banche centrali: contrastare l’inflazione senza rallentare l’economia 

Come spiegato sul canale YouTube di Criptovaluta.it, uno dei canali di comunicazione del sito criptovaluta.it aperto nel 2018, i dati allarmanti sull’inflazione e le performance economiche al di sotto delle attese stanno creando non poche difficoltà ai vertici delle banche centrali. Secondo quanto analizzato da Gianluca Grossi in una recente live su YouTube, Chief of Editor di Criptovaluta.it e uno dei più popolari influencer italiani in ambito Bitcoin e Crypto, le decisioni di FED e BCE sono piuttosto complesse in questo momento. 

Da un lato le banche centrali possono aumentare i tassi d’interesse, un’azione che aiuterebbe a rallentare l’incremento dell’inflazione ma allo stesso tempo avrebbe effetti negativi sulla crescita economica. Dall’altro gli istituti possono lasciare i tassi invariati e proseguire con i programmi di acquisto di bond pubblici, con il rischio di favorire il rialzo dell’inflazione e provocare una condizione di iperinflazione, ovvero un’ulteriore accelerazione dell’aumento generale dei prezzi. 

In entrambi i casi non si preannuncia nulla di buono per l’economia, considerando il lungo periodo di sostegno da parte della FED con una politica monetaria a dir poco accomodante, approccio seguito anche dalla BCE seppur in modo più moderato e meno aggressivo. Bitcoin ha già dimostrato in passato di essere un asset resiliente rispetto all’inflazione e alle condizioni economiche volatili, una caratteristica che potrebbe spingere le quotazioni di BTC e di altri crypto asset nel corso dell’anno. 

Qualche segnale è già arrivato tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, quando Bitcoin si era portato sopra i 42 mila euro superando il livello di inizio 2022. Tuttavia bisogna valutare con attenzione anche le correzioni delle criptovalute. Un motivo potrebbero essere i timori legati alla recrudescenza del Covid-19 in Cina, oltre ai timori legati a un protrarsi della guerra russo-ucraina e agli effetti del conflitto sul mercato energetico. Le turbolenze geopolitiche ed economiche potrebbero favorire il rialzo di Bitcoin nel medio e lungo termine, asset che rimane esposto inevitabilmente a una forte volatilità nel breve termine. 

Conviene investire in Bitcoin oggi? L’opinione degli esperti  

Mentre continua a imperversare la guerra in Europa, in Argentina si tenta di combattere l’inflazione ai massimi con le criptovalute. Alcune cittadine del Paese sudamericano potrebbero sperimentare i pagamenti in Bitcoin, sulla falsariga di quanto fatto in El Salvador, con numerosi progetti che stanno sorgendo in tutta la nazione. In Argentina l’inflazione è fuori controllo ormai da un paio d’anni, una situazione che potrebbe aggravarsi nei prossimi mesi se il governo USA dovesse aumentare i tassi di rendimento dei bond statunitensi. 

Fino ad ora, paesi come il Brasile hanno arginato l’inflazione elevata, al di sopra dell’11%, offrendo rendimenti record sui bond pubblici, tuttavia un incremento dei tassi dei titoli USA potrebbe spostare i capitali in dollari verso gli Stati Uniti. A quel punto crollerebbe il castello di carta messo in piedi da alcuni governi del Sudamerica, con una possibile accelerazione dell’inflazione nella seconda metà del 2022. Tutti questi fattori di rischio richiedono la massima attenzione nella gestione del capitale, scegliendo bene su quali asset puntare per tutelare i propri risparmi. 

La soluzione migliore per prendere la decisione giusta rimane sempre la corretta informazione, avvalendosi di fonti autorevoli e professionali per comprendere cosa sta succedendo e usufruire di informazioni utili per compiere le proprie scelte in maniera autonoma. Nel campo delle criptovalute il portale Criptovaluta.it si propone al fianco degli utenti dal 2018, con l’inserimento nel 2019 in Google News Italia e la presenza sempre più capillare anche sui social come Twitter, Telegram e Facebook, per garantire a tutti l’accesso a un’informazione di qualità sul mondo criptovalutario. 

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