La questione dell’avatar di una ricercatrice aggredito sessualmente nel metaverso

Nel Metaverso di Meta è stato documentato e denunciato un caso di stupro ai danni dell'avatar di una ricercatrice

30/05/2022 di Ilaria Roncone

Non è la prima volta che qualcuno denuncia di aver subito molestie sessuali nel metaverso. A sostenere la questione è il gruppo di ricercatori no-profit a cui appartiene la ricercatrice stessa, appunto, con denunciando come sia stata aggredita nel giro di un’ora dopo essere entrata nel metaverso di Meta per fare ricerca. La ricercatrice ha parlato di un vero e proprio stupro nel metaverso mentre indossava le cuffie Oculus per la realtà virtuale. A scendere nel dettaglio descrivendo che cosa è successo è il rapporto “Metaverse: another cesspool of toxic content” pubblicato dal gruppo in questione.

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Stupro nel metaverso, che cosa è successo

Nel resoconto viene spiegato – riporta BusinessInsider – come alcuni utenti abbiano invitato la ricercatrice a una festa privata su Horizon World all’inizio del mese, chiedendole poi – essendo presenti nella stessa stanza – di disattivare l’impostazione che impediva agli altri utenti di avvicinarsi alla distanza di oltre un metro e mezzo dal suo avatar. Nel rapporto è presente un link a un video che mostra la vicenda dal punto di vista della ricercatrice: c’è un avatar maschile che le si avvicina molto mentre un altro avatar – sempre maschile – si trova nei pressi a guardare.

I due avatar si passano quella che sembra una bottiglia di alcol e si sentono due voci maschili che fanno commenti osceni. Ci sarebbe un’altra parte del video – che però non è stata condivisa dai ricercatori – in cui la versione avatar della donna «è stata condotto in una stanza privata a una festa dove è stata violentata da un utente che continuava a dirle di girarsi per poterlo fare da dietro mentre gli utenti fuori dalla finestra potevano vedere, il tutto mentre un altro utente nella stanza guardava e passava una bottiglia di vodka».

La ricercatrice si è definita «disorientata» dopo l’esperienza e ha dichiarato che ogni volta che gli uomini toccavano il suo avatar il controller vibrava. Nel report ha dichiarato di aver pensato, in un primo momento,  «Cosa sta succedendo?» poi che «Questo non è un corpo reale» fino a capire che «Questa è una ricerca importante» – considerato che si tratta di un vero e proprio stupro simulato -.

Nel rapport di SumOfUs viene anche riportata l’esperienza di altri quattro utenti che, recentemente, hanno dichiarato che i loro avatar sono stati aggrediti o molestati sessualmente su Horizon World e su altre piattaforme VR di Meta. Nonostante Meta abbia già dichiarato di stare procedendo per rendere l’esperienza in VR positiva e sicura, per ora i risultati sembrano non arrivare in tal senso. Considerato come, tra i tanti episodi, ce ne sia uno in cui un giocatore maschio ha detto a una giocatrice femmina di aver registrato la sua voce che imprecava per potersi «masturbare», occorre fare un’osservazione: è evidente come l’online rifletta quello che, ancora oggi, accade nel mondo offline (con la possibilità di fare peggio perché si pensa di rimanere impuniti).

Occorre lavorare parallelamente sui metodi per impedire che questo accada nel metaverso ma anche – fondamentale – sull’educazione delle persone e delle nuove generazioni affinché si arrivi a rendere questi episodi questioni realmente isolate.

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