Renzi esclude il rimpasto di governo: «Gli italiani ci verrebbero a prendere a casa»

Il leader di Italia Viva smentisce le voci delle ultime settimane

07/08/2020 di Enzo Boldi

Non ci sarà nessun rimpasto di governo. Questo è quanto ha assicurato Matteo Renzi nel corso della presentazione del suo libro – ‘La mossa del cavallo’ – a Senigallia, in provincia di Ancona. Il leader di Italia Viva prova a spegnere le voci che si sono ricorse nelle ultime settimane che vedevano proprio alcuni esponenti del suo partito in lizza per prendere il posto di alcuni ministri traballanti e al centro di tantissime critiche. Il riferimento primario è a Maria Elena Boschi, indicata dai rumors come prossima ministra dell’Istruzione al posto di Lucia Azzolina.

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La stessa capogruppo di Italia Viva alla Camera dei deputati aveva smentito nei giorni scorsi questa ipotesi. E questa linea sembra essere seguita in toto anche dal leader del suo partito. «Rimpasto? Se ci mettiamo a parlare di legge elettorale e poltrone anziché di lavoro, gli italiani ci vengono giustamente a cercare a casa – ha sentenziato Matteo Renzi dal palco di Senigallia -. Prima di parlare di tutto vediamo di sbloccare i cantieri».

Renzi esclude il rimpasto di governo

Leggendo queste parole, secondo il segretario e fondatore di Italia Viva non esisterebbe alcuna possibilità di un rimpasto di governo a settembre. Lo stesso Matteo Renzi ha sottolineato come le priorità dell’Italia, in questo delicato momento in cui si è alle prese con una difficile ripartenza sociale ed economica, debbano essere altre e non quelle che coinvolgono i diversi attori politici all’interno dell’esecutivo.

Il referendum sul taglio dei parlamentari

Sempre durante l’evento di Senigallia, Renzi ha parlato anche del Referendum sul taglio dei parlamentari del 20 e 21 settembre: «Per me è più inutile che dannoso. Anche noi avevamo toccato quel tema ma era legato a un efficientemente delle istituzioni, nell’ambito di una riforma costituzionale complessiva. Il problema non è il numero dei parlamentari ma loro competenza. Per me l’errore è tenere i parlamentari in due camere distinte. L’obiettivo qui è sventolare una bandiera populista»

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