Nuove regole Ue: Facebook, Messenger e Instagram bloccano alcune funzioni
Una forma di tutela della nostra privacy
19/12/2020 di Redazione
Novità per Facebook, Messenger e Instagram. “Alcune funzioni non sono disponibili. Il motivo è che dobbiamo rispettare le nuove regole relative ai servizi di messaggistica in Europa. Stiamo lavorando per renderle nuovamente disponibili”. Nei giorni scorsi forse avrete ricevuto questo messaggio sul vostro account personale Facebook. Molti di voi lo avranno ignorato, alcuni probabilmente neanche letto. Ma per chi invece si sta chiedendo cosa significhi, proviamo a spiegarvelo.
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A breve, Facebook, Messenger e Instagram disattiveranno alcune funzioni in Europa per uniformarsi alle nuove regole sui dati personali dell’Unione Europea. Tra le funzioni che l’azienda di Zuckerberg ha scelto di disattivare (anche se a stretto giro dovrebbero poi essere riattivate) ci sono – nel caso di Messenger – i sondaggi all’interno delle chat di gruppo, la possibilità di dare dei nickname agli amici e le risposte personalizzate. Nel caso di Instagram, invece, oltre ai sondaggi, verrà disabilitato anche l’invio tramite messaggi diretti di sticker in realtà aumentata. Facebook ha invece scelto di muoversi in maniera unidirezionale: bloccherà tutte le funzioni dubbie per poi riattivarle una volta appurato che non ci sono problemi.
La domanda sorge spontanea: perchè? Cosa si rischia? Si tratta della direttiva ePrivacy, pensata per limitare ciò che le aziende possono fare con i nostri dati. Le funzioni che verranno bloccate su Facebook, Messenger e Instagram hanno bisogno di acquisire tali informazioni, alcune delle quali però vietate dalla direttiva. Una forma di tutela, in sostanza.
Nei giorni scorsi, una cosa simili è già avvenuta a tutti i possessori di un account Gmail. Hanno infatti ricevuto un messaggio in cui veniva richiesto il consenso ad utilizzare le funzioni ‘smart’ della piattaforma come le schede della posta in arrivo, i suggerimenti per le risposte e per la composizione. Tutte queste funzioni scansionano il testo della mail: un’azione considerata illecita dalla direttiva senza il nostro personale consenso all’utilizzo.