Quella volta che Pau dei Negrita picchiò Andrea Scanzi
16/12/2013 di Alberto Sofia
Non soltanto Alessandro Baricco e Jovanotti. Da ieri nell’universo culturale pop del neosegretario del Partito democratico, Matteo Renzi, ha trovato spazio anche il gruppo rock italiano dei Negrita. «Resta ribelle, non ti buttare via», ha spiegato il sindaco fiorentino da Milano, inserendo la band aretina nel pantheon delle citazioni utilizzate per il primo discorso ufficiale, durante l’Assemblea nazionale. E scegliendo «La tua canzone» dei Negrita come simbolo del nuovo corso, al tempo stesso «ribelle e di governo». Una scelta che ha scatenato qualche perplessità. Così come l’ironia del giornalista del Fatto Andrea Scanzi: «Come inno ribelle del partito, ha scelto i Negrita. I Negrita come emblema di ribellione: attendo un endorsement renziano alla Binetti come simbolo di erotismo», ha attaccato con sarcasmo con un post sul suo blog sul Fatto.it.
Non senza ricordare quella volta in cui il cantante del gruppo toscano, il frontman Paolo Bruni, in arte “Pau”, fu condannato anni fa per averlo «democraticamente aggredito». Ma cosa successe?
L’AGGRESSIONE DI PAU DEI NEGRITA AD ANDREA SCANZI – Come ricordava Rockol.it, la rissa tra Scanzi e Pau dei Negrita risale a circa 13 anni fa. Fu il settimanale “Mucchio Selvaggio” a denunciare l’aggressione del frontman al giornalista, spiegando:
“Il cantante del gruppo aretino Negrita “Pau” Bruni, ha aggredito il giornalista Andrea Scanzi, anch’egli aretino, alle tre di notte di domenica mattina, presso la discoteca “Baby O” di Talzano (AR). Dopo svariate offese, Bruni ha colpito con due schiaffi Scanzi, lo ha preso per i capelli, gli ha sputato nel volto e, al termine dell’aggressione – durata dieci minuti – gli ha infilato violentemente due dita negli occhi. Scanzi, che non ha reagito, è stato portato al Pronto Soccorso di Arezzo dove gli è stata diagnosticata una “emorragia sottocongiuntivale con area di sofferenza corneale nell’occhio destro” per una prognosi di almeno 7 giorni.
Secondo la versione di Mucchio Selvaggio e del giornalista, all’origine dell’aggressione c’erano alcuni giudizi poco apprezzati da “Pau” sul valore artistico dei Negrita, pubblicati da Scanzi proprio nel settimanale “Il Mucchio Selvaggio”. Anche Musicalnews.com riportò le differenti versioni dei due protagonisti: “Pau” si difese spiegando che Scanzi l’aveva urtato nella pista della discoteca, mentre il giornalista sostenne come il frontman avesse cercato intenzionalmente di aggredirlo. Proprio per una recensione poco gradita. Secondo Rockol i due, entrambi aretini, si conoscevano da tempo: «Scanzi è stato coordinatore di un fan club del gruppo. Pare che da tempo i rapporti personali fra i due si fossero deteriorati», scrisse nel 2000 la testata musicale on line.
“La tua canzone” dei Negrita, citata durante il discorso di Matteo Renzi all’Assemblea nazionale del Partito democratico
PAU CONDANNATO – Ci fu poi il processo e fu “Pau” ad essere condannato per l’aggressione, come ricordava TgCom nel 2009: si spiegò come Paolo Bruni avesse in un primo tempo ammesso di aver aggredito il giornalista, patteggiando in sede penale e spiegando a “Musica!” di Repubblica come il suo gesto non fosse da ricondurre a recensioni sgradite, bensì legato a motivi personali. «Fu proposta una cifra ad Andrea Scanzi, finché il frontman non decise di chiedere all’attuale giornalista del Fatto ventimila euro di danni morali, sostenendo di aver occasionalmente e involontariamente urtato i suoi occhi, muovendosi all’interno di una discoteca», si legge. Il 25 novembre 2009 arrivò il verdetto: fu il giudice unico Alessandra Guerrieri a condannare il leader dei Negrita «in sede civile al pagamento di danni biologici, patrimoniali e morali dello Scanzi stesso, oltre al pagamento delle spese processuali».