Quando Calenda diceva che non si sarebbe candidato “neanche morto” a sindaco di Roma

Le parole del leader di Azione risalgono a più di due anni fa, ma stanno facendo il giro dei social, mentre a sinistra monta il dibattito

19/10/2020 di Daniele Tempera

Verba Volant, Scripta Manent, dicevano i latini. Peccato che nell’era del digitale la concezione di “scritto” si è allargata di molto, arrivando a coinvolgere anche tutti i supporti multimediali e la rete che tiene traccia fedelmente di tutto quello che facciamo. Avviene così che Carlo Calenda, leader di Azione ed ex ministro dello Sviluppo Economico si candidi, dopo mesi di indiscrezioni e polemiche a sindaco di Roma.

LEGGI ANCHE: Carlo Calenda: «il fascismo non è il problema dell’Italia»

Avviene però che, nello stesso tempo, molti peschino dal web un video di ormai più di due anni fa. In un’iniziativa pubblica del febbraio 2018, tenuta con l’allora premier Paolo Gentiloni e Francesco Rutelli a qualcuno era venuto in mente di fare una domanda scomoda al futuro leader di “Azione”.

Intervistato da un giornalista sull’opportunità di candidarsi a nuovo sindaco di Roma Calenda non ha dubbi: «Neanche morto, mi piacciono altre cose, ma lo devo dire con grande chiarezza, se utilizzassi il lavoro fatto sul tavolo Roma sarei un cialtrone». Va precisata che l’intervista, ripresa da Repubblica Tv risale a due anni fa, mentre l’annuncio dell’ex ministro è avvenuto ai microfoni di “Che Tempo Che fa” lo scorso sabato.

Lo stesso leader di Azione ha poi lanciato un appello al PD: «Il Pd dovrebbe appoggiarmi se pensa che io sia la persona adatta per governare Roma. Dicevano mai con i Cinque Stelle e poi hanno cambiato idea, io sono ancora là». Nel frattempo la candidatura di Calenda continua a suscitare non poche polemiche con un dibattito che, a sinistra, sembra essere appena cominciato.

Share this article