Quali sono stati gli obiettivi più recenti degli attacchi informatici russi

Il report che descrive il modo in cui sono cambiati gli obiettivi degli attacchi hacker russi approfondisce anche le ragioni che potrebbero esserci dietro questa tendenza

26/09/2023 di Ilaria Roncone

La guerra sul campo tra Ucraina e Russia è accompagnata – in maniera parallela e complementare – dalla cyberwar. Si tratta di un concetto che, da quando è iniziato il conflitto, è necessario tenere sempre ben presente per avere un quadro completo non solo degli accadimenti ma anche delle tendenze più prossime. In questo senso, il report del Servizio statale per le comunicazioni speciali e la protezione delle informazioni dell’Ucraina (SSSCIP) relativo alla configurazione degli attacchi hacker russi ai danni dell’Ucraina nel periodo più recente evidenzia una tendenza importante: un cambio di obiettivi degli attacchi hacker russi rispetto a quanto abbiamo visto finora.

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Attacchi hacker russi: gli obiettivi prima, gli obiettivi ora

Quello che emerge dal report – che analizzeremo più nel dettaglio per quanto riguarda la parte dei bersaglio dell’azione hacker dei russi – è che gli obiettivi sono cambiati in maniera specifica. Se prima lo scopo era creare problemi alla popolazione compromettendo la corretta funzionalità delle fonti di energia, ora l’obiettivo delle offensivi sembra essere quello di ottenere informazioni utili per comprendere cosa i nemici abbiano in termini di crimini di guerra commessi dai russi in Ucraina.

Informazioni che, nell’ottica di un’ipotetica fine del conflitto, sarebbero utili per preparare una strategia difensiva sulla posizione assunta dalla Russia prima e dopo l’invasione ucraina. Questo procedimento risulta essere fondamentale nell’ottica della contestazione delle incriminazioni alla Russia da parte dell’Ucraina al momento di un confronto che vede come spettatrice la comunità internazionale.

Come sono cambiati gli obiettivi russi?

Il rapporto in questione contiene informazioni che – come spiegato – sono utili per «comprendere le motivazioni degli hacker russi, le capacità di eseguire operazioni informatiche e la scelta degli obiettivi». Gli hacker ingaggiati dal Cremlino, oggi, andrebbero alla ricerca di prove delle prove che gli ucraini possiedono sui crimini di guerra commessi dalla Russia sul loro territorio.

Gli attacchi alle infrastrutture sono proseguiti, nell’ultimo periodo, ma a questi si sono aggiunti – crescendo in maniera massiccia – attacchi ai sistemi informatici di forze dell’ordine, delle procure generali e dei dipartimenti che, in generale, si occupano di raccogliere informazioni di questo tipo, ciò che i militari russi hanno commesso sul territorio ucraino. A sostenere questa tesi è stato Yurii Shchyhol, capo del Servizio statale per le comunicazioni speciali dell’Ucraina.

Nel rapporto si evidenzia la crescita degli attacchi nonostante le autorità ucraine abbiano migliorato i sistemi difensivi, con un raddoppio degli incidenti di questo tipo negli ultimi sei mesi. Al settore civile, come obiettivo, si sono aggiunti i database delle forze dell’ordine «con l’obiettivo di ottenere l’accesso e l’estrazione di dati da varie unità delle forze dell’ordine in Ucraina».

Nel rapporto si legge che «i loro obiettivi principali erano quello di identificare quali prove dei crimini di guerra russi fossero presenti e quello di esercitare un controllo su potenziali spie dispiegate dalle nostre squadre di polizia». Osservando comportamento e obiettivi, nel report si stabilisce come «è ragionevole pensare che la loro missione primaria, secondo le direttive dei comandanti militari, fosse quella di accertare la portata delle informazioni informazioni raccolte dalle forze dell’ordine ucraine», il tutto per avere «migliore consapevolezza della situazione e dei casi che arrivano in tribunale».

Le categorie di informazioni ricercate, inoltre, includono i piani dell’Ucraina per ulteriori arresti in questi frangente, le prove che si stanno accumulando per i tribunali internazionali, l’elenco dei testimoni da chiamare in causa per stabilire ulteriori casi di crimini in guerra.

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