La foto modificata che mostra un QR Code tra i pavimenti di Pompei

L'immagine non è reale, ma in molti ci hanno creduto (e non solo facendo ironia)

06/11/2021 di Enzo Boldi

L’immagine è stata artefatta, probabilmente, con l’intento di “trollare” gli utenti dalla facile indignazione social e l’obiettivo sembra esser stato raggiunto. Parliamo della foto della pavimentazione con un QR Code nel sito archeologico di Pompei che in molti, nelle ultime settimane, hanno condiviso sui propri canali social. Tanti – la maggior parte – lo hanno fatto utilizzando l’arma dell’ironia; altri, invece, hanno creduto nella veridicità di quello scatto andando a sviluppare la classiche teorie della cospirazione e del complotto basate su fatti storici che, in realtà, non sono mai avvenuti.

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«A Pompei già sapevano» è il testo che accompagna quasi tutte le condivisioni. In molti hanno pubblicato questa immagine sui propri canali social – in particolar modo su Twitter e Facebook – con un misto tra la sorpresa e l’indignazione. La foto, infatti, sembra mostrare realmente un antenato dell’ormai noto a tutti QR Code, uno strumento in uso da anni – basti pensare che, per parlare di esempi di vita quotidiana, alcuni ristoranti utilizzano questo stratagemma “digitale” per rimandare al proprio menu (e lo fanno da prima della pandemia) – che però viene identificato quasi esclusivamente con il Green Pass.

QR Code Pompei fake

Ma l’indignazione è priva di senso: quel codice a barre bidimensionale non è mai comparso sui pavimenti del sito archeologico di Pompei. Insomma, chi ha realizzato questo fotomontaggio ha “trollato” tutti quelli che ci hanno creduto.

QR Code Pompei, la foto modificata del pavimento

L’immagine del QR Code Pompei è stata realizzata con grande accuratezza. L’inclinazione, il senso di un’antichità vetusta e vissuta e il contesto sembrano integrarsi perfettamente. Ma la realtà è un’altra, come spiegano anche i fact-checker di Facta. Questa, infatti, è la vera immagine utilizzata come “contesto” da chi ha modificato quella fotografia (pubblicata sul sito Planet Pompeii).

 

Il mosaico originale si trova sul pavimento della camera del Fauno, finita sotto la cenere, la lava e i lapilli incandescenti durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Il sito di Pompei è ricco di altri mosaici, ma nessuno ricorda o anticipa il QR Code di pandemica memoria, dato che quel codice a barre bidimensionale è stato realizzato per la prima volta nel 1994 e servì ai giapponesi di Toyota per tenere traccia del catalogo dei pezzi sparsi all’interno dei propri capannoni per la produzione di automobili.

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