Un leader QAnon veicola le sue idee sfruttando bambini indottrinati nelle livestream Telegram

Una nuova frontiera di indottrinamento di QAnon prevede lo sfruttamento di bambini durante livestream su Telegram

14/03/2022 di Ilaria Roncone

Si tratta di Michael Brian Protzman, leader QAnon di Dallas, che sfrutta bambini indottrinati per diffondere il suo credo durante le livestream su Telegram. Lo scopo è quelli di costruire un seguito sfruttando le conversazioni fatte con i ragazzini coinvolti. Solo lo scorso giovedì il leader dei QAnon di Dallas ha avuto una conversazione di un’ora con una ragazzina di dodici anni che, tra le altre cose, è stata sfruttata per veicolare il messaggio e fare da insegnante. I minori sfruttati a questo scopo prendono il nome di Tiny – come li hanno ribattezzati Protzman e altri partecipanti adulti alle livestream. QAnon sfrutta bambini, quindi, per diffondere teorie cospirazioniste.

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Leader QAnon sfrutta bambini su Telegram

Una delle cospirazioni delle quali si è parlato è quella secondo cui Protzman – insieme con Trump e i defunti JFK e JFK Jr – avrebbero lavorato per l’esecuzione di massa di una presunta rete di trafficanti di bambini adoratori di Satana che hanno il controllo della società. La ragazzina è stata chiamata in causa durante la livestream Telegram – come riporta il Dallas Observer – per esporre una serie di teorie contorte su un presunto esperimento di controllo mentale del governo Usa – tale Progetto Montauk – e il presunto messaggio subliminale dietro al film I Puffi del 2011 in cui si farebbe riferimento a una storia simile a quella di QAnon.

Questa livestream non è stata la prima in cui il leader QAnon di Dallas ha sfruttato dei bambini per espandere il suo raggio di azione. La ragazzina in questione, infatti, lo scorso mese è comparsa almeno un altro paio di volte sul canale di Protzman secondo l’Observer. Secondo Michael Rothschild, che ha scritto un libro che documenta l’ascesa di QAnon, questo modus operandi costituisce una novità: «Il problema più grande è lo sfruttamento dei bambini» del quale non è chiaro se i genitori siano o meno a conoscenza.

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