Il prossimo provvedimento del 2 novembre mette nel mirino lockdown in 5 regioni

Sono quelle che hanno l'indice di contagio Rt superiore a 1,5

01/11/2020 di Gianmichele Laino

Mentre quella di un lockdown nazionale previsto per il 2 novembre e preparato da tempo dalle autorità italiane, sia politiche, sia sanitarie, non è una notizia attendibile, una nuova stretta potrebbe comunque arrivare nella giornata di lunedì. Un provvedimento lockdown, ma molto limitato e parziale, che punta sostanzialmente al blocco degli spostamenti tra regioni e che mette nel mirino soprattutto quei territori che hanno portato – in queste settimane – il loro indice di contagio Rt in una soglia superiore a 1,5.

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Provvedimento lockdown, cosa sta trapelando da Palazzo Chigi

L’intenzione del governo italiano è quella di intervenire in maniera locale. Possibili, dunque, le limitazioni degli spostamenti tra regioni (ma bisognerà vedere in che misura: si potrebbe passare dal blocco totale degli sconfinamenti, fino a delle limitazioni solo da alcune regioni particolarmente a rischio), ulteriori strette per le attività commerciali (con la possibile chiusura di bar e ristoranti anche oltre gli orari consentiti fino a questo momento e la chiusura dei centri commerciali, soprattutto nei fine settimana), passando per l’istituzione di alcune zone rosse a livello locale.

In modo particolare, l’esecutivo sta pensando di intervenire nelle aree dove al momento l’indice di contagio Rt è superiore a 1,5: una soglia definita critica dal comitato tecnico-scientifico e che apre al famoso e temuto scenario 4, quello in cui le terapie intensive iniziano a entrare in difficoltà per la grande quantità di accessi.

Provvedimento lockdown, le 5 regioni che rischiano di più

Ma quali sono i territori particolarmente a rischio? Si tratta prevalentemente di cinque regioni: la Lombardia, ovviamente, che dall’inizio della pandemia risulta essere il territorio più colpito in Italia; il Piemonte che, nell’ultimo periodo, ha assistito a una vera e propria impennata dei contagi e della pressione sui reparti ospedalieri; la Liguria, a completare il quadro di un nord-ovest che sembra davvero in balia del coronavirus. Ma ci sono anche altre due regioni che rischiano di diventare zona rossa: la Puglia, innanzitutto, e l’Umbria, che hanno visto una crescita significativa dei casi nell’ultimo periodo. Si tratta, nel complesso, di cinque regioni che presentano anche significative aree metropolitane, tra tutte quelle di Milano, Torino e Genova. Per queste zone potrebbe essere possibile pensare a un vero e proprio lockdown che possa in qualche modo piegare la curva dei contagi.

Il blocco mirato potrebbe durare dalle due alle tre settimane. Una situazione che il governo dovrà valutare, anche attraverso un confronto con le forze di opposizione e con il parlamento: per questo motivo, non arriverà con ogni probabilità un dpcm nel fine settimana – come è accaduto in questi ultimi mesi -, ma potrebbe esserci un passaggio parlamentare nella giornata di lunedì.

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