Secondo il sondaggio Ipsos il gradimento di Conte cala di 7 punti

Ma governo e premier restano a 55 e 58 punti

31/10/2020 di Federico Pallone

«La speranza di uscire dal tunnel è venuta meno e ha lasciato spazio al malcontento che si riflette sull’apprezzamento dell’operato del governo e del presidente Conte. Infatti, l’indice di gradimento di Conte, pur mantenendosi elevato, fa registrare una brusca flessione: rispetto al mese scorso diminuisce di 7 punti sia per l’esecutivo (da 62 a 55), sia per il premier (da 65 a 58)». È quanto rileva Nando Pagnoncelli, illustrando un sondaggio pubblicato sul Corriere della Sera, con il titolo: “Giù il gradimento di Conte: -7. Calano i 5 Stelle e Fdi li affianca. Brusca flessione anche per il governo. Lega prima al 24,5%, poi il Pd (20,7%)“.

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«Il clima influenza anche le valutazioni sui leader e i capidelegazione – si legge ancora nell’analisi – con l’eccezione di Giorgia Meloni che vede aumentare di un punto il proprio indice di gradimento, raggiungendo il primo posto a pari merito con il ministro Roberto Speranza», a 36 punti. «Gli altri esponenti fanno segnare una flessione o tutt’al più un dato stabile. Il calo risulta più accentuato per Di Maio (-5)», da 29 a 24, «per ragioni riconducibili alle divisioni interne al M5S, Speranza (-3), a causa della forte ripresa del Covid, Bellanova (-3)» da 25 a 22, e Bonafede (-2) da 25 a 23. «Meno visibili nelle ultime settimane, è Renzi (-2), da 15 a 13, che scende tra gli elettori della maggioranza a seguito delle critiche al governo». Quanto agli orientamenti di voto, si osservano alcune variazioni di rilievo, a partire dal calo del M5S (-2,7%) che viene appaiato al terzo posto da Fratelli d’Italia con il 15,9%. In testa si conferma la Lega con il 24,5% (+0,5%), seguita dal Pd con il 20,7%, in crescita di 1,4%. Al quinto posto Forza Italia che si attesta al 7,9%, in aumento di 1,1%, il risultato migliore degli ultimi 13 mesi. A seguire le forze politiche vicine al 3%: Azione (3%), Italia viva (2,9%) e Leu (2,8%), quindi +Europa (2,3%) e Europa Verde (1,9%). La quota di astensionisti e indecisi cresce di 1,1% e ritorna sopra al 40%. Nel complesso i tre partiti del centrodestra ottengono il 48,3% delle preferenze, la sinistra e il centrosinistra si fermano al 33,6%, mentre le quattro forze della maggioranza si attestano al 42,3%.

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