ProtonMail ha fornito l’indirizzo IP di un manifestante anti-capitalista francese

La società ha chiarito che la richiesta, vincolante, era arrivata direttamente dalle autorità svizzere

07/09/2021 di Gianmichele Laino

Da quasi un anno, un gruppo di manifestanti anti-capitalisti francesi (che si battono contro il cambiamento climatico, contro la speculazione edilizia e il ruolo delle multinazionali) ha effettuato delle azioni di protesta, comprese alcune occupazioni (una anche nei locali di un ristorante preso di mira dagli attacchi terroristici del 2015 a Parigi), nell’area di Place Sainte-Marthe. La polizia sta indagando su queste attività ed è riuscita a risalire all’identità di uno dei manifestanti che aveva inviato una mail grazie a ProtonMail. E ad arrestare il soggetto coinvolto.

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ProtonMail e l’indirizzo IP svelato alla polizia svizzera

TechCrunch, sito specializzato in informazioni sulla sicurezza e sul digitale, è riuscito ad accedere a una comunicazione intercorsa tra EUROPOL e la polizia francese, all’interno della quale si comunicava che ProtonMail – un host di posta elettronica che si basa su comunicazioni protette da crittografia end-to-end – aveva informato le autorità sull’inidirizzo IP di riferimento da cui era partita la mail. Non sono state riportate informazioni sul contenuto della mail stessa – a cui, tra l’altro, ProtonMail dice di non avere accesso -, ma grazie all’indirizzo IP si è potuto procedere con l’identificazione del responsabile dell’invio della mail.

Ovviamente, la notizia ha sollevato molte proteste sulla violazione della riservatezza e sulla presunta collaborazione di ProtonMail con autorità di un Paese terzo (l’azienda ha sede in Svizzera). In realtà, il modo migliore che ha avuto ProtonMail di spiegarsi è stato quello di dare ampio risalto alla notizia e di fornire un insieme di informazioni il più dettagliato possibile. Secondo Andy Yen, il CEO dell’host, la richiesta a ProtonMail non è affatto arrivata dalle autorità francesi, né da EUROPOL, ma direttamente dalle autorità svizzere. «Proton deve rispettare la legge svizzera – ha detto il CEO -. Non appena viene commesso un reato, la protezione della privacy può essere sospesa e siamo tenuti dalla legge svizzera a rispondere alle richieste delle autorità svizzere». Sono state le autorità svizzere a comunicare con i colleghi francesi attraverso EUROPOL.

 

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