Bolsonaro impone ai social network di rimuovere l’account di qualcuno solo «per giusta causa»
La decisione del presidente del Brasile potrebbe ostacolare in maniera molto decisa la lotta alle fake news trasmesse sui social network
07/09/2021 di Gianmichele Laino
Sarà stato il ricordo dello scotto pagato nel marzo del 2020, quando i principali social network agirono con veemenza e andarono a rimuovere i video fake sul coronavirus pubblicati dal presidente del Brasile Jair Bolsonaro, etichettandoli come veicolo di fake news. Sarà stata l’esperienza subita da Donald Trump, bandito dai social network dopo i fatti di Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Ma a Bolsonaro i social network proprio non piacciono. Per questo, nella giornata di ieri, ha emesso un decreto presidenziale che modifica e non poco le regole di moderazione dei principali canali, da Facebook a Instagram, passando per Twitter.
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Bolsonaro contro i social, il decreto che modifica le policies di moderazione
Il decreto, lo si ricorda, non ha una valenza immediata, ma deve passare prima dal Congresso per essere ratificato. Lo scopo, secondo gli uffici di comunicazione di Bolsonaro, è quello di limitare «la cancellazione arbitraria e ingiustificata di account, profili e contenuti da parte dei fornitori». Insomma, Bolsonaro sta dicendo che i social network, che sono delle aziende private e come tali determinano le proprie policies di utilizzo, non possono fare quello che vogliono con i propri utenti.
In particolar modo, il decreto prevede che la rimozione dai social network potrebbe valere soltanto in caso di “giusta causa”, ovvero quando si palesa una evidente violazione della legge (la pubblicazione di materiale pedopornografico, le violenze, diversi altri reati che possono essere commessi a mezzo social). Ma, dal momento che diffondere una notizia inesatta o una vera e propria fake news non rappresenta alcun reato, si ipotizza che questo provvedimento andrà a limitare moltissimo gli strumenti in mano ai social network nella lotta alla disinformazione. Alcuni account – attualmente sospesi dai social network per la pubblicazione di contenuti fake, o segnalati dal team di sorveglianza in altro modo – potrebbero contribuire a diffondere a macchia d’olio la disinformazione. Insomma, il provvedimento – sebbene non ancora approvato – risulta essere decisamente preoccupante.
Da Facebook fanno sapere: «Questa misura provvisoria limita in modo significativo la possibilità di limitare gli abusi sulle nostre piattaforme. Facebook è in linea con l’espressione di diversi specialisti e avvocati, i quali sostengono che la proposta violi diritti e garanzie costituzionali». L’opposizione annuncia battaglia. Bolsonaro rischia di far passare come lotta “a favore della libertà d’espressione” un provvedimento che potrebbe acuire il già compromesso rapporto tra la realtà e la sua rappresentazione.